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‘Visioni’ di domani

Innovazione: nella società moderna, se ne parla tanto, tutti sembrano avere la consapevolezza che la capacità di innovare rappresenti la via per poter mantenere, o conquistare, l’agognato “vantaggio competitivo”, si tratti di un’azienda o di un intero “sistema-Paese”.
Ma il termine innovazione racchiude evidentemente molto più di un concetto di “cambiamento derivante da un’evoluzione tecnologica”, porta in primis con sé il significato di cambiamento culturale e di pensiero, porta con sé una “visione”. La capacità di vedere come questo cambiamento possa essere applicato e influire nella nostra vita quotidiana e, prima ancora, su un eventuale processo aziendale.
 
È evidente che da qui lo sviluppo di una riflessione sull’innovazione e sui diversi elementi che possono contribuire a generarla potrebbe prendere mille strade diverse. Come presidente di Telit, ne scelgo uno che mi sta particolarmente a cuore e sento molto vicino, ossia come la tecnologia possa “sopravvivere” a se stessa favorendo la continuità di innovazione.
Telit opera nel settore della comunicazione Machine-2-Machine, la cosiddetta Internet delle cose. Produciamo moduli che rappresentano la base, il cuore di quelle soluzioni tecnologiche che consentono a due diversi oggetti di comunicare tra loro scambiandosi dati e informazioni. Un mercato in rapidissima crescita destinato a modificare le nostre abitudini quotidiane in casa, al lavoro, in viaggio sulla nostra automobile e nel modo in cui decideremo di prenderci cura della nostra salute e di quella dei nostri cari.
 
È in quest’ampia accezione del concetto di innovazione che Telit, con il suo nutrito team di ingegneri italiani e stranieri di altissimo livello, perfettamente in grado di tracciare il trait-d’union tra il sapere tecnologico scientifico e il mondo reale, dell’impresa e del consumatore finale, di fronte alla velocità di evoluzione tecnologica, ha identificato un elemento fondante della propria “visione”: nel settore dell’M2M la qualità di oggi è un fattore imprescindibile e abilitante per sostenere e favorire l’evoluzione di domani.
Qualità, un altro termine di cui si discute molto, ma che spesso viene sacrificata a favore della velocità imposta dai nuovi standard di comunicazione e dei processi produttivi, contestualmente alle sempre più restringenti politiche dei costi.
Telit e i suoi ingegneri hanno invece scelto di impiegare e puntare sulla qualità come metodologia imprescindibile per ottimizzare i processi, adattarli nel tempo al fine di unificare le attività di ricerca&sviluppo, produttive e di vendita, sincronizzandole con la visione del top management.
Così, l’obiettivo ultimo dei centri di ricerca& sviluppo di Telit è quello di garantire la produzione di moduli di altissima qualità affinché, a loro volta, attraverso un ciclo di vita prolungato e la possibilità di aggiornarsi over the air, possano consentire la continua innovazione dei servizi senza gravare sui costi produttivi e organizzativi del cliente, come invece farebbe una sostituzione totale del modulo.
 
Tornando all’innovazione come bisogno per continuare ad avere un ruolo economico, politico e decisionale, va detto che l’impresa italiana “esistente”, così come quella nascente, va ancora molto sostenuta nella possibilità di modificare rapidamente il proprio assetto. Al fianco di una tecnologia di qualità che possa sopravvivere a se stessa, infatti, serve non solo la capacità ma anche la possibilità di poter gestire l’innovazione e il cambiamento e in questo il nostro Paese deve ancora fare troppo spesso i conti con un’eccessiva burocrazia, il che diventa sempre più paradossale ogni giorno che passa.
Per chiudere questa riflessione sull’innovazione mi piacerebbe condividere con i lettori un’ultima considerazione: il momento storico che stiamo vivendo è certamente complesso e delicato, ma come tutti i momenti di discontinuità offre molti spunti di riflessione, genera la nascita di nuovi bisogni e alimenta il pensiero. Ritengo quindi che possa rappresentare un’importante opportunità per favorire l’innovazione nella sua accezione più sociale e sociologica e per questo credo che sia il momento giusto per chiunque abbia una visione di farsi avanti. I canali di comunicazione e condivisione oggi non mancano a nessuno. Serve solo il coraggio.
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