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Inchiostri di giugno 2011

Franco Cassano
L’umiltà del male
Laterza, pp. 94, euro 14
Lo spunto è il monologo del Grande Inquisitore ne I Fratelli Karamazov, da cui Cassano parte per un serrato confronto tra due istanze: emancipazione e controllo, fondati rispettivamente sul primato dell’individuo e sul primato delle istituzioni. Per tutto il libro vi è un appassionato tentativo di difendere il primo: anche da se stesso, e da un “malinteso senso di superiorità” che spesso impedisce ai “migliori” di comprendere il portato politico della fragilità della natura umana.
 
Martha C. Nussbaum
Non per profitto
Il Mulino, pp. 160, euro 14
Per un umanesimo concreto e proiettato sulla cittadinanza globale, e contro la dittatura delle discipline tecnico-scientifiche che dall’occidente si sta spostando ormai ai Paesi emergenti, la filosofa americana fa propria una diversa proposta educativa, legata alla lezione di Tagore. La posta in gioco è alta: crescere cittadini del mondo disposti a comprendere gli altri nella loro unica e insostituibile specificità.
 
Marco Cacciotto
Marketing politico
Il Mulino, pp. 196, euro 13
Tutti gli arnesi del “soft power” della politica sono messi sul tavolo: il primato dell’immagine-spettacolo ne esce molto ridimensionato; non il primato del messaggio, che però è visto come atto conclusivo di un ciclo di analisi e studio della società, parte di una narrazione che presuppone una forte capacità empatica (alla Obama) del candidato.
 
Dario Antiseri
Contro Rothbard
Rubbettino, pp. 88, euro 9
Il filosofo cattolico liberale non si limita qui a difendere l’ermeneutica e la validità di un metodo d’indagine della verità, ma si pone dal punto di vista di colui che domanda e ricerca in piena coscienza. Un tema complesso, dipanato con singolare brevità e incisività attraverso il confronto polemico con M.N. Rothbard.
 
Friedrich A. von Hayek
La via della schiavitù
Rubbettino, pp. 293, euro 18
Per chi voglia andare alle fonti delle teorie politiche moderne e postmoderne sul totalitarismo e sul dispotismo, questo testo è imprescindibile. Scritto nel 1944, sullo sfondo di un’Europa prostrata dall’occupazione nazista e dilaniata dalla guerra, offre forse la più completa polemica anti-statalista e anti-centralista della tradizione economica liberale.

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