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Vasco social rocker

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Da decenni il rapporto rock star-pubblico è fatto di imitazione. Diventare fan dei Beatles o degli Stones, dei Clash o degli Smiths, era abbracciare uno stile, una certa visione della vita. Il rocker non era solo un musicista, ma anche un creatore di modelli, proposti nell’arco della sua biografia. I fan a loro volta impersonavano il mito, sovrapponendo la propria biografia a quella ideale del loro mito. Si potrebbe parlare di moda culturale, ma questi stili di vita si basavano sull’eccesso, sulla teatralità, sulla rottura delle convenzioni.
Warhol aveva già notato che questo modello era terribilmente massificante ma al tempo stesso democratico; egalitario fino al soffocamento, ma individualista. Il quarto d’ora di celebrità è la constatazione che ognuno diventa il personaggio che mette in scena. I social network, in molti punti realizzano l’utopia warholiana e il caso recente di Vasco Rossi sta lì a confermarlo.
 
Negli ultimi mesi, tramite reiterati post su Facebook, il cantante ha modificato profondamente la sua immagine di rock star, dall’aura di maledettismo degli esordi a quella di uomo malinconico e afflitto dai normali malanni dell’età. Ha rivelato di assumere antidepressivi e di essere in ospedale per una brutta infezione. Un rovesciamento dell’antieroe in una paradossale figura di eroe della normalità.
Può sembrare un suicidio mediatico, ma in realtà è solo la constatazione che il rapporto verticale rock star-pubblico ha invertito la sua polarità o comunque ha diminuito le distanze.
Il divo rock è l’ultimo esempio del mito Romantico e solitario del genio folle in cui arte e vita coincidono, spinte fino al parossismo dell’autodistruzione. Essere immerso in un’atmosfera pop porta ora i fan al suo stesso livello: su Youtube non solo ripostano vecchi materiali dei loro miti, ma li reinterpretano costantemente tramite montaggi, cover e parodie. Non sono semplici seguaci, ma in qualche modo autori che rilanciano sul percorso artistico e biografico del divo.
 
Ciò che fa Vasco in fondo è prima di tutto un riconoscimento che i suoi fan ormai lo “possiedono” manifestando una loro propria creatività. Per avere un rapporto con i suoi ascoltatori il rocker deve immergersi orizzontalmente nelle loro rappresentazioni come sono codificate sui social network. Come tutti i miti Romantici, il rocker si ergeva sulla distanza. Il Blasco che prima di andare in ospedale canticchia Albachiara come un ubriaco, con dietro appesi i manifesti della passata gloria, incarna invece un artista prossimo al suo pubblico, familiare. La messa in scena in realtà è molto complessa e tutt’altro che immediata, come quelle dei social network.
Vasco Rossi ha capito, forse per istinto, che non solo si è modificato il ruolo dell’artista, ma anche la dimensione della creatività individuale. Non è più lui solo a suggerire forme e modelli al suo pubblico, anche i suoi fan partendo dalle sue canzoni si rimettono in scena in base alla propria personale sensibilità. Cambia il palcoscenico e forse il performer torna ad essere quello che è sempre stato: dietro il folle individualismo, un uomo immesso nei processi culturali della propria epoca. Come chiosa lo stesso Vasco: da rock star a social rocker.
 
Indice delle cose notevoli
* La pagina ufficiale di Vasco Rossi su Facebook, luogo delle sue più recenti esternazioni;
* Un’esauriente biografia della più famosa rock star italiana: Massimo Poggini, Vasco Rossi. Una vita spericolata, Rizzoli, Milano, 2010
* Vasco Rossi reinterpreta Albachiara in versione casalinga per i suoi fan di Youtube;
* Un interessante articolo sul tema scritto da Andrea Minuz e apparso su Il Riformista;
* Vasco divo trasgressivo nel lontano Sanremo del 1982;
* Il sito web ufficiale dell’artista


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