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L’alternativa che non c’è

Presentati.
Sono Raffaella Tulino, ho 27 anni e vengo da Avella un paesino in provincia di Avellino.
Mi sono laureata in Scienze biologiche il 5 novembre 2011, presso la Facoltà di Scienze dell’Università degli Studi del Sannio (Benevento) con il punteggio di 110/110 con lode, e menzione accademica.
Prima di laurearmi ho lavorato per 7 mesi ad Alicante, in Spagna, presso il Centro di Neuroscienze “Miguel Hernandez”, nel laboratorio del Prof. Angel Barco. Sono stati sette mesi molto intensi, durante i quali ho potuto toccare con mano il mondo della ricerca – cosa che in Italia e’ impossibile per gli studenti universitari – in quanto le Università italiane sono completamente sprovviste di laboratori dove far pratica a causa della mancanza di fondi. Durante quei mesi ho svolto una tesi sperimentale in Neuroscienze dal titolo: “Meccanismi epigenetici nei processi di apprendimento e di memoria: analisi dell’acetilazione istonica e morte neuronale nei topi CBP ”.
 
Di cosa parla la tua tesi sperimentale?
Parla della mutazione del gene che codifica per questo fattore di trascizione, CBP; e’ una caratteristica dei soggetti affetti dalla Sindrome di Rubinstein-Taybi. Questa patologia e’ caratterizzata da deficit dell’accrescimento e gravi problemi nei processi di apprendimento e di memoria. Per capire a pieno il convolgimento di questa proteina nella Sindrome di Rubinstein-Taybi, sono stati generati topi caratterizzati da una completa ablazione del gene che codifica per CBP. Quello che e’ stato visto e’ che questa proteina influenza l’acetilazione istonica e di consegueza l’espressione di geni molto importanti nei processi di apprendimento e di memoria. In oltre la perdita dell’espressione genica di CBP non ha effetti sulla vitalita’ neuronale.
 
Hai studiato biologia, ma tra tutte le sotto materie, quali ti appassionano di più? E perché?
Il campo di studio di un biologo è molto vasto. Si spazia dal mondo animale a quello vegetale. Nel mio caso, già quando ero all’Università ero molto interessata alla biologia cellulare, alla biochimica e alla biologia molecolare. Sono materie a mio parere molto affascinanti e in particolare rappresentano la base, sono i mattoni con quali si va ad edificare un immenso grattacielo di conoscenze. Ogni campo di studio, che sia oncologia, immunologia, neuroscienze, si basa su queste materie che io definisco “dinamiche”, perché in continua evoluzione. E’ una continua corsa all’aggiornamento. Grazie all’esperienza in Spagna ho conosciuto le neuroscienze, un campo che mi e’ piaciuto subito. E cosi ho continuato per questa strada.
 
E ora cosa fai?
Ora vivo e lavoro a Londra. Ho lasciato l’Italia circa un anno fà, insieme al mio ragazzo, anch’egli italiano, che fa l’ingegnere informatico e, fortunatamente, lavora in un’importante Multinazionale inglese, mentre io sono risultata unica vincitrice italiana della prestigiosa Borsa di studio “Marie Curie”, per un dottorato di ricerca in Neuroscienze presso il dipartimento di genetica e medicina molecolare del King´s College di Londra. E’ senza dubbio una grandissima soddisfazione!
 
Quanto dura questa Borsa di studio?
E’ della durata di tre anni.
 
E dopo i tre anni cosa farai? Resterai a Londra?
Non so. Credo che alla fine di questi 3 anni sicuramente mi porrò la difficile domanda se tornare a casa o no?
Questa che sto vivendo è senza dubbio una grande esperienza, ho vinto una delle borse di studio piu’ ambite in Europa, sto lavorando in uno dei laboratori più importanti dell’Huntington Desease. Ma perché mi sono data tanto da fare per arrivare fino a qui?
La risposta più ovvia é: perche’ voglio crescere, voglio le mie soddisfazioni, mi voglio sentire realizzata. Eppure, anche se ho raggiunto già cosi tanti obiettivi, non mi sento mai completa. Perche? Forse perche’ volevo crescere nel mio Paese? Forse perche’ volevo che la mia famiglia, dopo tutti i sacrifici che ha fatto per farmi studiare, mi vedesse crescere e diventare qualcuno nel mio Paese? Ricordo le lacrime negli occhi dei miei genitori il giorno che mi hanno accompagnato all’aeroporto e, ancora di più, ricordo le loro parole che facevano più male delle loro lacrime: “Parti tranquilla!” – Mi dicevano: “Hai fatto la scelta giusta, qui non c’e’ futuro per i giovani…Non ci sono alternative!”.
In Italia il campo della ricerca è in piena crisi (tutta l’italia e’ in crisi); non ci sono fondi, i ragazzi titolati lavorano senza essere pagati, perché non sempre ci sono soldi per coprire le borse di studio assegnate. Molti ragazzi, per passione, accettano il posto di dottorato senza Borsa, sperando in un cambiamento.
Ma i problemi non sono solo nel campo della ricerca e i miei genitori avevano ragione quando mi hanno detto che non c’erano alternative.
 
Se tornassi indietro rifaresti le stesse scelte? Cosa consigli a un giovane laureato e ai giovani laureandi in biologia – e non solo – come te?
Si, se tornassi indietro rifarei le stesse scelte, sono conteta di aver studiato biologia, non si fanno tanti soldi questo è vero, ma è una Facoltà bellissima e la consiglio. Ai ragazzi che ci sono già “dentro” invece, dico di studiare con passione e credere nelle proprie capacità. Non abbiate paura di mettervi in gioco. Io l’ho fatto, con coraggio e convinzione e per questo motivo mi trovo qui a Londra, Inghilterra, un Paese dove viene data importanza alla ricerca, un Paese dove hanno capito benissimo che i giovani sono il futuro di una Nazione, un Paese dove la meritocrazia vince!
 
Cosa ti manca e cosa ti auguri per il futuro di noi giovani e dell’Italia intera?
Mi manca la mia famiglia, mi mancano i miei amici, il sole e la pizza, ma coltivo in me la speranza che un giorno qualcosa dovra’ pur cambiare.

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