La sconfitta della canditata Rita Borsellino a Palermo segna un’altra battuta di arresto della linea Bersani.
Dopo Genova, Napoli, Cagliari e Milano, questa sicula suona come una debacle davvero clamorosa. Non che la vicenda Pisapia non sia stata importante, così pure quella di De Magistris o le altre, ma in questa palermitana sono due gli elementi che spiccano e rendono il tutto ancora più preoccupante per il Pd: la candidata era stata proposta da Vendola, sostenuta da Bersani e “sponsorizzata” sul territorio da Leoluca Orlando, noto esponente Idv ed ex sindaco di Palermo, quindi tutta la “sacra alleanza” di Vasto al completo. In secondo luogo, poi, diciamolo, il nome Borsellino è di per sè stesso già un gran viatico verso la vittoria, quasi impossibile uscire sconfitti.
Invece il candidato Fabrizio Ferrandelli dell’Idv surclassa tutti. Il tutto condito da sospetti brogli, veleni. L’ennesimo caso nel Partito Democratico. Pensiamo che Bersani sia leggermente rabbuiato quest’oggi.
Come per il vecchio Pci che andava spesso in trasferta in Urss, al Pd consigliamo un bel corso di aggiornamento in Russia: passano i decenni ma le tecniche per vincere più o meno legalmente sono sempre parte del know how dell’ex potenza mondiale. Il miglior consulente, a cui Bersani può chiedere un parere, è al momento l’odiato Putin (qui l’articolo dell’Ansa che parla della rielezione dell’ex Kgb).
Buon divertimento!