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Il buon senso del governo sulla portualità da diporto

Governo e maggioranza hanno operato con buon senso, aiutando un comparto fondamentale per il nostro turismo, quale è la portualità da diporto. Grazie all’intervento del presidente della commissione Lavori pubblici del Senato Grillo, la tassa di stazionamento per le barche, prevista nel decreto salva Italia, è stata trasformata con un emendamento al decreto liberalizzazioni, in una tassa di possesso che grava su ogni cittadini italiano proprietario di imbarcazioni da diporto, indipendentemente dalla bandiera e dal paese di utilizzo. Una norma analoga a quanto si prevede per chi è proprietario di immobili all’estero.
 
Questo aggiustamento consente di evitare un grave danno alla nostra economia turistica. Già si stava assistendo, poche settimane dopo l’approvazione del salva Italia, a uno spostamento in massa di imbarcazioni dai porti italiani ai porti esteri, soprattutto in Croazia e in Francia. L’Osservatorio nautico nazionale di Genova ha calcolato che 27mila barche hanno lasciato i nostri porti causando una perdita considerevole a tutta la filiera dei manutentori, degli ormeggiatori e dei gestori dei porti turistici. Si è rimediato al danno e si spera che con una tassa di possesso, sicuramente più sostenibile della vecchia tassa di stazionamento, la stagione turistica per il comparto della portualità da diporto possa aprirsi sotto i migliori auspici.


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