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Inchiostri di marzo

Gianni Pittella
Sull’orlo del baratro
Infinito edizioni, pp. 91, euro 12
In pochi altri testi e interventi si ritrova con tanta chiarezza il collegamento organico tra l’incalzante richiesta di una governance economica comune e il rifiuto di un “euro pangermanico”. La piattaforma di Pittella (Eurobond, Tobin tax, unione fiscale, ecc.) individua nel Parlamento di Strasburgo il centro motore di una riforma federalista in cui potrebbero convergere progressisti, liberali e popolari. La prefazione di Giorgio Napolitano mette queste proposte in un’ampia prospettiva geopolitica.
 
Cristina Palumbo Crocco
Eccellenza italiana
Rubbettino, pp. 292, euro 15
Troppo spesso si parla dei problemi e dei limiti dell’Italia, enumerandoli con precisa e quasi compiaciuta precisione. Questo libro cerca di riequilibrare la bilancia. E vi riesce, perché si trovano qui raccolti, in diciannove capitoli, altrettanti settori – dallo sport alla cucina, dal turismo all’impresa, dalla moda al design – in cui sono emerse o stanno emergendo grandi personalità e idee italiane.
 
Ermete Realacci
Green Italy
Chiarelettere, pp. 220, euro 15
Viaggiando per l’Italia che cresce, inventa e innova, Realacci ha incontrato realtà imprenditoriali sorprendenti sparse, quasi nascoste, sul territorio. Non è una semplice raccolta di casi esemplari, ma è una proposta politica: puntare sulle filiere verdi, le tecnologie energetico-ambientali e le evidenti sinergie ecologico-industriali, per realizzare una trasformazione competitiva del sistema-Paese.
 
Corrado Augias
Il disagio della libertà
Rizzoli, pp. 170, euro 15
Accorata denuncia “anti-italiana” di un Paese che si ritrova sempre all’opposto degli standard civili e democratici europei e occidentali. Augias passa in rassegna la nostra storia cercando, tra cronaca e letteratura, le ragioni che hanno sedimentato un’antropologia politica così peculiare.
 
Niccolò d’Aquino
La tenda blu
Edizioni Paoline, pp. 158, euro 13
Uno dei motivi per andare orgogliosi dell’Italia nel mondo: la storia della missione Kidane Mehret di Adua, una scommessa difficilissima, trasformata dalle suore salesiane in uno snodo di dialogo e sviluppo, roccaforte di solidarietà nelle tempeste della guerra. Nel racconto c’è l’orgoglio della protagonista e la determinazione di un gruppo di volontari partiti da zero vent’anni fa. Da Adua, luogo fatale della memoria italiana, ci viene l’invito a non dimenticare il Corno d’Africa.
 
Ilvo Diamanti
Gramsci, Manzoni e mia suocera
Il Mulino, pp. 118, euro 10
Non di soli paradigmi dominanti può vivere la scienza politica. Osservando le realtà “micro-relazionali” si può intercettare forse meglio il cambiamento, e non cadere negli errori dei politologi-profeti. Un esempio? Le subculture politiche territoriali, la cui scomparsa è stata più volte annunciata, e che sono invece ancora vive e vitali. Diamanti accenna anche al ruolo dei mezzi di comunicazione “dal basso”, che sembrano generare una politica strutturalmente aliena alle previsioni degli specialisti.

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