Pochi giorni fa si è scoperto che l’Istituto IMAIE, nato con lo scopo di tutelare i diritti connessi all’immagine di artisti interpresi esecutori, messo in liquidazione nel 2009, con un fondo di 138 milioni di euro di diritti mai versati, aveva un passivo superiore all’attivo, rappresentato, sempre virtualmente, da questo tesoretto e, quindi, questi soldi sarebbero spariti. Un´associazione, la “Artisti 7607”, capitanata da attori italiani del calibro di Valeria Golino, Elio Germano, Claudio Santamaria e Riccardo Scamarcio, hanno mostrato la loro indignazione per tale vicenda e si sono proposti, con l’Associazione, come alternativa all´IMAIE, per raccogliere, gestire e salvare (da appropriazioni indebite e gestioni oscure) i fondi derivati dai diritti d´immagine e destinati all´assistenza degli artisti stessi.
Da un bell’articolo di Fulvio Sarzana su Diritto.net si parla della volontà del Governo Monti – all’interno del documento dell’Ufficio Studi del Senato a margine del decreto liberalizzazioni – di liberalizzare la raccolta dei diritti degli artisti interpeti ed esecutori, ma non quella generale degli autori ed editori legata al ruolo della SIAE.
La SIAE (Società italiana degli autori ed editori) infatti, conserva il Monopolio della gestione di tutte le opere inedite, anche se, si dice, abbia un debito verso i suoi associati autori ed editori di circa 800 milioni di euro.
Quello che recriminano in molti sono i costi e le modalità di gestione. Due esempi su tutti: il costo di iscrizione alla SIAE è di 220 euro al primo anno, e 91,50 euro i successivi. In Gran Bretagna, Francia e Spagna si paga una volta sola, rispettivamente 10 sterline, 119 euro e 15 euro. In Spagna si paga 15 euro. In Italia 220!!!
Ecco la testimonianza di Alessandro, venticinquenne produttore teatrale italiano, in particolare di Musical. Alessandro ci racconta:
“Immaginate che, con un bel Piano di fattibilità, ammortizzando i costi fissi di costumi e scenografia, riesco a mettere in piedi uno spettacolo teatrale, l’affitto del teatro mi costa circa 2.500 euro al giorno, il service luci-audio-video circa 2mila euro, il cast mi costa 75euro lordi al giorno ad artista (minima sindacale), più 60 euro ad artista di assicurazione, più 50/60 euro di vitto e alloggio al giorno, su un cast di 15 persone, fanno circa 12mila euro per tre giorni, più i vigili del fuoco la sera dello spettacolo 82 euro l’ora, più la SIAE”.
Quanto ti costa la SIAE?
“Pensate che su uno spettacolo in un teatro da 800 posti a sedere, la SIAE prende il 10 o il 20% del potenziale guadagno. Quindi su un prezzo di biglietto di 10 euro, ipotizzando che non si registri il tutto esaurito, prende circa 700 euro “pulite” a serata, indipendentemente dall’effettivo guadagno del produttore”.
Ma i testi e le musiche sono di altri?
“Le musiche si, producendo Musical, sono quelle originali, mentre il testo è mio, è una rivisitazione scritta da me, e regolarmente depositata alla SIAE”.
Quindi, in realtà, la SIAE dovrebbe restituirti parte di quello che versi?
“Si, ma pensate che io, che sono l’ultimo degli ultimi, avanzo ancora circa mille euro dalla SIAE, di diritti non versatimi. Immaginate quanti artisti si trovano nella mia stessa situazione. Ed è per questo motivo che sono a favore della liberalizzazione del settore generale degli autori ed editori, come avviene in altri Paesi, e spero che nel cammino parlamentare del Decreto si possa correggere questo tiro basso di lasciare il Monopolio alla SIAE”.
E’ un problema di sistema, di mentalità, modus operandi, secondo te?
“Si, perché è un sistema generale fatto di bilanci falsati, clientelismo e parentele, a vantaggio di pochi ricchi e facoltosi editori e grandi multinazionali e a scapito di molti, moltissimi artisti non – come dire – protetti”
Dopo questa breve ma concreta testimonianza, concludo con uno stralcio della lettera di FEM, ANEM e FA, inviata all’attenzione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dei Beni Culturali, del Direttore Generale SIAE e di tutto il C.d.A. e dell’Assemblea SIAE che – invece – a differenza dell’intervistato, credono ancora nel ruolo della SIAE, ma ne chiedono una riorganizzazione, per competere con le società di collecting europee:
“Il problema di fondo è sempre lo stesso: gli operatori del settore non possono più sopportare che i ” loro diritti siano calpestati quotidianamente da chi ha fatto della SIAE un proprio territorio di caccia fatto di clientele”.
“Noi vogliamo credere che questo tentativo grossolano di mettere le mani sui diritti degli altri non potrà passare, che tutti, autori, editori, lavoratori della SIAE, Organi Vigilanti e chiunque abbia davvero a cuore la tutela dell´industria culturale Italiana, sapranno trovare una strada comune per proteggere la SIAE e avviare un serio piano di rilancio che permetta alla Società degli Autori e degli Editori di competere con le altre società di collecting europee sul piano dell´efficienza, della modernità e della reale tutela del patrimonio culturale del nostro paese”.
Legenda:
FEM – FEDERAZIONE EDITORI MUSICALI
ANEM – ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORI MUSICALI
FA – FEDERAZIONE AUTORI