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Società – Le parole che disincantano il mondo – 4

La “società” domina il linguaggio mediatico, politico e culturale. La hegeliana “società civile” viene contrapposta alla casta politica. La “società italiana”, la “nostra società” sono i sintagmi dei quali destra e sinistra si dichiarano rappresentanti e ai quali si riferiscono per offrire visioni e programmi per il futuro. Società: viene da “societas”, una parola latina che, come ricorda Hannah Arendt, era sconosciuta ai greci e significa “alleanza di scopo”. Nella “società” due o più persone si mettono insieme per raggiungere un risultato. La società è una forma organizzativa non stabile e non spontanea. Avendo un fine, si giustifica e persiste sino a quando quello non è realizzato o non lo possa essere più. Essa ha origine nella volontà di coloro che sono interessati al fine con il quale si identifica; non è essenziale all’essere umano, è piuttosto il frutto di una scelta. Non è un caso che di società si parli nel mondo degli affari, anche se, paradossalmente, la riforma del diritto societario ha svuotato il valore semantico del termine introducendo le società unipersonali. Privato del suo significato nel diritto commerciale, il termine “società” impazza, invece, sui media e nei dibattiti.
 
Ferdinand Tonnies distingueva la società dalla “comunità”, quale forma di organizzazione sociale basata su legami forti di appartenenza a gruppi secondo una visione olistica della esistenza. Il distinguo si è perso, anzi è stato condannato all’ostracismo perché evoca concezioni olistiche della vita. Di comunità parlano solo i religiosi e gli abitanti delle valli alpine. Si ha quasi timore di parlare di comunità. Ieri, in una intervista, un ex ministro che si richiama alle culture solidaristiche,  parlava di “società comunitarie”. Un ossimoro che dissimula la debolezza del progetto politico. Il dominio non solo mediatico ma culturale del termine società ha una forte, anche se spesso inconsapevole, valenza politica. Nella società il legame sociale è debole perché basato su uno scopo. La società è un concetto liberale e libertario. La società esprime il gruppo formato da individui, che rimangono tali (monadi) e solidarizzano solo in vista di una utilità comune.  Non è indifferente parlare di società o comunità. La prima è uno strumento per la realizzazione dei bisogni e istanze che il singolo da solo non può soddisfare; la seconda un principio guida della vita: la radice dei diritti della persona è nella reciprocità dei doveri perché, a questo mondo, non si è mai soli (aml).  

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