Skip to main content

La DC è tornata e vive in mezzo a noi

A dispetto dei tanti corvi, ominicchi con la coda di paglia e camerieri senza vergogna al servizio di aspiranti leader, si è tenuta l’annunciata auto convocazione del Consiglio nazionale della Democrazia Cristiana: partito mai giuridicamente defunto secondo quando ha sentenziato in maniera definitiva e indiscutibile la suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 25999 del 23 dicembre 2010.
 
Con pazienza certosina abbiamo raccolto, come i confratelli di Fra Galdino, ad una una le firme dei consiglieri nazionali DC eletti dall’ultimo congresso della DC tuttora viventi e in carica, i quali soli, dopo la sentenza citata, a norma di statuto, hanno il potere di procedere al compito di adempiere le azioni previste dallo statuto del partito e dal codice civile in materia di associazioni di fatto, quale era e rimane la Democrazia Cristiana.
 
I vari presunti eredi che avevano sperato di spartirsi le spoglie della balena bianca, sono stati sbugiardati, avendo stabilito la Cassazione che quel de cuius non era mai morto, almeno dal punto di vista giuridico.
Di qui la necessità di ricostituire innanzi tutto gli organi, premessa indispensabile per riaprire il tesseramento e indire il congresso per dare la voce a coloro, gli iscritti, che solo potevano e potranno finalmente decidere il destino della Democrazia Cristiana.
 
Venerdì 30 Marzo 2012, come pubblicato sulla GU n.31 del 13.03.012 –parte II si è svolto il Consiglio nazionale della DC il quale ha nominato l’On Giovanni Fontana segretario politico della DC, Silvio Lega, Presidente del consiglio nazionale del partito attribuendo a Clelio Darida, testimone sulla propria pelle delle violenze ingiuste patite da molti esponenti della prima Repubblica, l’incarico di presidente onorario.
 
Con queste nomine e con quella del prof Alessandro Duce a segretario amministrativo e della Direzione centrale si sono ricostituiti e resi funzionanti a pieno titolo gli organi previsti dallo statuto.
Nel pomeriggio si è avviato un ampio e proficuo dibattito sulla base di una splendida introduzione del segretario politico che presto pubblicheremo sul nostro blog.
 
Molti gli intervenuti, tutti impegnati a testimoniare come da ieri ci sia “qualcosa di nuovo nel sole, anzi d’antico”. L’aquilone della DC è tornato a volare nel cielo della politica italiana, dopo la fine ingloriosa della seconda repubblica, con l’implosione totale dei partiti che l’hanno caratterizzata, finiti nella triste e dura necessità del governo tecnico, espressione palese della loro sostanziale impotenza.
 
La direzione della DC che si convocherà a breve procederà a esaminare il documento finale e ad aprire una nuova fase dedicata all’ascolto dei mondi vitali che fanno riferimento all’area del cattolicesimo politico e laico di ispirazione cristiana.
 
Primo obiettivo: partecipare attivamente alla rete delle realtà dei circoli, associazioni, movimenti, centri studi presenti in tutte le città e comuni dell’Italia per costruire insieme la nuova realtà dei democratici cristiani nella Terza Repubblica.
Incontrare in tutte le città e paesi d’Italia, nel ricordo dei migliori esponenti DC di quelle terre, donne e uomini, giovani e anziani che hanno potuto conoscere o che hanno sentito parlare di quei testimoni, rinnovando l’impegno alla partecipazione democratica sin dalla più piccola realtà locale.
E’ un compito che ci siamo assunti noi, rappresentanti di quella quarta generazione democristiana che, più di tutte, ha dovuto soffrire la traumatica fine politica della DC.
 
Lo facciamo da “medici scalzi”, senza potere e senza risorse materiali, che non sia la ferma volontà di testimoniare nei fatti e nei comportamenti la nostra fedeltà ai valori affidatici dai nostri padri fondatori: Sturzo, De Gasperi, Gonella, Fanfani, Moro, Marcora, Donat Cattin, Taviani, Bisaglia e di quanti con loro seppero trasformare l’Italia da Paese povero e di emigranti in un Paese tra i più industrializzati e avanzati nel mondo.
 
Nessuna volontà di rivincita, ma una grande apertura ecumenica di fraterna amicizia con quanti, “DC non pentiti”, si erano rifugiati nell’abbandono o avevano tentato la fortuna in uno dei tanti rivoli della diaspora democristiana. Per tutti loro porte spalancate nella rinnovata casa madre DC, nella quale ci siamo ritrovati in un clima di fraterna solidarietà.
 
Obiettivo: concorrere alla costruzione della sezione italiana del Partito Popolare europeo coerente e sempre più interprete degli insegnamenti dei padri fondatori: Adenauer, De Gasperi e Schuman.
Ora lo scudo crociato ritorna e per sempre alla casa madre e lo custodiremo con filiale rispetto, con l’obiettivo di consegnare alle nuove generazioni il testimone di una cultura politica fondata sulla dottrina sociale della Chiesa di cui il Paese e l’Europa hanno assoluta necessità.
 
L’appello è a tutti i “Liberi e Forti” che nel 2012 sentono ancora il desiderio di partecipare alla costruzione di una società a misura della persona e retta sui principi della solidarietà e sussidiarietà tra istituzioni e corpi intermedi.

×

Iscriviti alla newsletter