I giorni della resa dei conti nella Lega Nord? Molti non vedevano l’ora di poter attaccare Bossi ed il suo “cerchio magico”, come è stato soprannominato il suo stretto entourage. Il caso Belsito sta dando il via a faide, accuse, regolamenti di conti prima impossibili.
Delle concitate ore di riunioni in via Bellerio si è scritto molto in questi giorni. Un aspetto, però, è particolarmente significativo: la distanza dal vecchio Senatur con l’operato del figlio, a detta di molti quantomeno sconveniente.
Oggi su Repubblica possiamo leggere (qui l’articolo completo):
Muto e incredulo, Umberto Bossi, davanti ai suoi colonnelli della Lega Nord che per la prima volta gli dicono che è tutto vero. Anche se lui – assicurano – non sapeva nulla.
Vere le contestazioni degli inquirenti sui soldi della Lega serviti per ristrutturare la casa di Gemonio o per comprare il macchinone a Renzo. Glielo dicono in via Bellerio, durante la drammatica riunione della segreteria politica […]. E hai voglia, il vecchio capo, a smentire e negare.
Come quando […] Bossi assicura che il Trota sta studiando Economia e che la laurea è vicina: “Mi ha fatto vedere il libretto”. Ma i suoi insistono, e quando un leghista di rango gli fa notare che non è così, all’Umberto sembra franare il terreno sotto i piedi.
E la stessa scena si ripete sulla storia della Bmw di Renzo: “Mi ha detto che la sta pagando in leasing”. Vero niente, è la replica, “al di là delle responsabilità personali tutte da accertare, le accuse dei pm sono fondate”. È a questo punto che Bossi si attacca al telefono, i tratti del volto quasi sfigurati dalla rabbia. Chiama Renzo, poi decide di mollare la riunione e di fiondarsi a Gemonio: dalla Manuela e dai figli, pesantemente lambiti dalle inchieste di tre Procure”.
E spunta in cassaforte una inquietante cartella con la scritta “The Family”, che si ipotizza contenga buona parte delle uscite ipotizzate illecite a favore dei Bossi.
Buon divertimento!