Il sogno di Otávio Júnior cominciò quando a otto anni trovò in una scatola un’edizione del libro “Don Gatón”. Stava rovistando tra la spazzatura nella favela Caracol a Rio de Janeiro. Quella sera si è addormentato con il libro stretto. Si era divorato la storia leggendo al lume delle candele.
Mano a mano è cresciuto, aumentava il desiderio di fare vivere quella esperienza ad altri ragazzi. E ci è riuscito. Cominciò a chiedere dei libri in prestito ai suoi vicini, incontrò scrittori ed editori, e si materializzò il progetto di creare una biblioteca dentro alla favela.
Otávio Júnior ha 28 anni e alle spalle si è lasciato una promettente carriera come calciatore e come attore di teatro. Quando era bambino, e dopo l’episodio di “Don Gatón”, era costretto a spostarsi 10 chilometri lontano da casa sua per arrivare alla biblioteca più vicina.
La sua scelta di vita è stata quella di avvicinare i bambini del Complejo Alemán, una delle zone più violente della città brasiliana, all’abitudine della lettura. Con l’aiuto di alcune ong, imprese private e i soldi che ha vinto in un concorso tv, Júnior è riuscito a raccogliere i fondi per creare la biblioteca della favela. Con più di 6mila libri.
“I ragazzi erano interessati alle armi e ai vestiti costosi che portavano i narcotrafficanti. Prima della pacificazione del 2010, nel Complejo Alemán c’erano uomini armati ovunque. Noi siamo cresciuti in questo ambiente pieno di droga e violenza”, ha raccontato Júnior al quotidiano spagnolo “El Mundo”. “Mio padre era alcolista. La violenza domestica è quello che porta i bambini per strada ed è difficile combattere queste dinamiche”.
Oggi questo giovane brasiliano sta facendo il giro della Spagna per presentare il libro “Biblioteca Favela” (Ediciones Ambulantes, 2012) dove racconta la sua passione per i libri e la sua missione: avvicinare i più piccoli alla lettura per combattere la violenza e aumentare le loro prospettive di futuro.
