Centro di Mosca chiuso ed eccezionali misure di sicurezza hanno accompagnato il cambio della guardia alla testa dello stato russo. Dopo quattro anni trascorsi da capo del governo inizia oggi il nuovo mandato presidenziale, il terzo, di Vladimir Putin. Nel discorso di insediamento Putin ha definito i prossimi anni “determinanti per il destino” del paese e per la nuova fase del suo “sviluppo”.
La Federazione dovrà risolvere compiti diversi dai precedenti per “valori, qualità e dimensioni” ha ribadito il presidente riprendendo quanto detto nella campagna elettorale. Putin ha sottolineato quanto oggi le prospettive dello stato dipendano “dai successi nel creare nuove condizioni economiche per raggiungere moderni standard di vita”. Sostegno “alle famiglie”, sviluppo dello spazio federale “dal Baltico all’oceano Pacifico”, capacità di essere “nazione leader e centro gravitazionale di tutta l’Eurasia”, questi i capisaldi della strategia del nuovo presidente.
Secondo Putin si tratta di obiettivi raggiungibili se “il popolo sarà compatto” e avrà a cuore “la patria” nel rafforzare la “democrazia, i diritti e le libertà sancite dalla Costituzione”. Il successo sarà sicuro se il paese continuerà a “poggiarsi sulla propria tradizione culturale e spirituale” e sul multinazionalismo del suo popolo. Durante la cerimonia Valdimir Putin ha ricevuto anche le chiavi della “valigetta atomica” a dimostrazione della potenza nucleare del paese, la seconda dopo gli Usa.
Nel corso della giornata il leader russo indicherà per il posto di primo ministro il suo predecessore Dimitry Medvedev. Scontata la conferma del Parlamento. Putin è già stato presidente federale dal 2000 al 2008. A differenza dei precedenti mandati, tutti quadriennali, il nuovo capo dello stato resterà in carica 6 anni.