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Fmi: Eurozona a un punto critico. E Moody’s taglia il rating

La crisi europea ha “raggiunto un punto critico” e nonostante gli sforzi “il mercato bancario e dei titoli di stato in molte parti dell´eurozona rimane sotto stress acuto”, sollevando dubbi sulla tenuta dell´unione monetaria. E´ quanto sostiene il rapporto Articolo IV sull´eurozona redatto dal Fondo monetario internazionale, che ritiene che “azioni determinate e decise verso un´unione monetaria e bancaria più integrata sono necessarie per fermare il calo di fiducia che attanaglia la regione”.
 
Secondo il Fmi, queste soluzioni dovrebbero essere accompagnate da riforme strutturali di ampio raggio, sostenendo la domanda nel breve termine per supportare gli aggiustamenti all´interno della regione. Il Fmi spiega inoltre che il “contesto economico e finanziario continua a deteriorarsi”, con gli investitori che spostano capitali su terreni più sicuri e tolgono fondi agli stati che ne hanno maggiore necessità. Oltretutto “la domanda si sta indebolendo e la disoccupazione è in aumento”, mentre la crescita rallenta e lo stress dei mercati aumenta, tutti fattori che contribuiscono a peggiorare la situazione.
 
Intanto, l´agenzia Moody´s ha tagliato il rating di 15 grandi banche occidentali attive sui mercati mondiali, tra cui le americane Bank of America e Citigroup, e le francesi BNP Paribas, Credit Agricole e Societe Generale. La decisione di Moody´s giunge al termine di un esame iniziato a metà febbraio. Sono state declassate cinque banche americane, tre francesi, due svizzere, tre britanniche, una canadese e una tedesca.
 
Quelle più duramente colpite sono le americane Bank of America e Citigroup, le cui note sono state declassate a “Baa2”, e si posizionano a due gradini dalla categoria “speculativa”. In un comunicato, Citigroup ha espresso il suo “vivo disaccordo con l´analisi di Moody´s sull´industria bancaria”, affermando di ritenere “arbitrario e ingiustificato” il suo declassamento. Le banche declassate sono: Bank of America, Barclays, Citigroup, Credit Suisse, Goldman Sachs, HSBC, JPMorgan Chase, Morgan Stanley, Royal Bank of Scotland, BNP Paribas, Credit Agricole, Deutsche Bank, Royal Bank of Canada, Societe Generale and Ubs Ma
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