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La filosofia si veste di grigio

Quale colore dare alla riflessione? La filosofia che sfumature può avere? Fabrizia Abbate, docente di estetica e Teoria dell’oggetto estetico presso l’Università di Roma Tre, con eleganza e passione risponde a queste e altre considerazioni nel suo nuovo libro Est-etiche del grigio. Presentato ieri 13 giugno presso la libreria Arion Esposizioni di Roma, il volume già dal titolo indica in quale zona la filosofia si pone: in quel colore che rappresenta l’essere critici, non sposando né l’arroganza del nero, né la presunzione del bianco. Diviso in quattro percorsi, il libro evoca molte suggestioni grazie ai riferimenti letterari e narrativi cui l’autrice rimanda.
 
L’estetica del riconoscimento, delle configurazioni sociali, della metafora viva e del fantastico sono i temi affrontati, a loro volta capaci di aprire molteplici altri scenari. Durante l’incontro, infatti, gli interventi degli oratori, la giornalista Tiziana Ragni, i docenti Lorenzo Cantatore e Maria Teresa Russo, l’architetto Marina Petacco, hanno posto l’accento sul valore delle parole utilizzate nel saggio. Il riconoscimento e il riconoscersi sono concetti molto legati al nostro quotidiano, come anche l’atto creativo dell’accettazione degli opposti, e la necessità di educare l’individuo a uno sguardo più attento su ciò che gli sta attorno. E in tema di educazione, è indicativo che il libro nasca da un brillante scambio dialettico tra l’Abbate e i suoi studenti, che hanno partecipato numerosi all’evento. I ragazzi con il loro pensiero hanno stimolato l’autrice nella stesura del testo. Non tutto è sempre netto e definito, ricercare il grigio vuol dire anche avere l’intento di legittimarne l’esistenza forte nella filosofia. Perché domande e dubbi non necessariamente sono sintomo di debolezza, ma di osservazione ed esplorazione continua che dimostrano vivacità d’intelletto.
 
 
Est-etiche del grigio
Fabrizia Abbate
Editori Riuniti University Press 2012 pag. 111 euro 12,00

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