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Bce, in attesa della politica Draghi promette misure importanti

Le parole dette ieri dal governatore della banca centrale europea potrebbero cambiare le sorti dell’Europa. Che qualcosa stesse bollendo in pentola gli osservatori più attenti lo avevano capito dopo l’intervista del 22 luglio rilasciata a le Monde da Mario Draghi. Al quotidiano francese il governatore aveva ribadito che il “mandato della Bce non è quello di risolvere i problemi finanziari degli stati ma di assicurare la stabilità dei prezzi e contribuire in piena indipendenza a stabilizzare il sistema finanziario”.
 
Un mandato adeguato alla concretezza della situazione
Parole che erano sembrate in linea con l’interpretazione più rigida del mandato dell’istituto di Francoforte. Più rigoroso rispetto a quello della Federal Reserve americana. Quanto sottolineato ieri da Draghi, “tra i compiti della Bce c’è anche quello di preservare l’euro”, amplia e completa il significato di quelle parole. Evidentemente la valuta europea è sotto l’attacco dei mercati internazionali. E visto che al momento l’euro è l’unica espressione della “potenza”’ europea, è scontato che chi vuole distruggere l’euro punta a disintegrare la costruzione continentale. Un compito importante cui occorre contrapporre qualcosa di altrettanto fondamentale. E Draghi ha ribadito di voler fare “qualcosa di veramente importante”.Al secondo punto del suo intervento l’economista italiano ha messo la lotta agli spread. Il fatto che vi siano paesi che pagano interessi troppo alti mina le fondamenta della politica monetaria della Banca centrale europea ha sottolineato il governatore. Di conseguenza anche combattere lo spread diventa compito del suo istituto. Finora “assicurare la stabilità dei prezzi” era una frase riempita di significato dalla Germania e dai suoi traumi storici. Per Berlino combattere l’inflazione è sempre stato il compito principale di ogni politica economica. Oggi però il pianeta sta percorrendo il sentiero opposto. Decrescita e deflazione sono i problemi principali dell’economia mondiale. In questo caso combattere per la stabilità dei prezzi significa esattamente l’opposto che combattere contro l’inflazione. Sta qui il clamoroso annuncio del governatore.
Tre mosse
La Banca centrale europea è pronta ad agire in contemporanea per salvare l’euro, contrastare gli spread e combattere la deflazione. In attesa della riunione del 2 agosto i mercati hanno già iniziato a farsi delle domande. Potrebbe la Bce agire come la Fed? Ossia comprare titoli di stato e contemporaneamente iniettare liquidità sul mercato oppure, agendo indirettamente, dare una licenza bancaria al fondo salva stati per comprare autonomamente titoli di stato? Nella concreta situazione economico-finanziaria del nostro continente questo potrebbe rientrare nel “mandato materiale” della Banca centrale europea? Attendendo la settimana prossima è questo il motivo del balzo in avanti fatto ieri dalle Borse e del sensibile calo dei rendimenti dei titoli di stato italiani e spagnoli. Effetti positivi che stanno proseguendo anche oggi. E la Germania? Al di la della furia moralizzatrice dei falchi di Berlino conviene segnalare quanto detto da Wolfgang Schäuble a Le Figaro. Il giorno prima dell’intervista di Draghi a le Monde il ministro delle Finanze tedesco, rivolgendosi come il governatore all’opinione pubblica francese, ha parlato della zona euro come “la più grande zona economica del mondo che continuerà a essere forte”. Lo stesso Schäuble ha però ribadito la necessità di “continuare l’opera di approfondimento dell’Unione apportando modifiche istituzionali in direzione di una vera unione politica e budgetaria”. Il 2 agosto Mario Draghi potrà dare un grande contributo all’abbassamento degli spread e allentare gran parte la pressione dei mercati. Il tutto però potrà funzionare solo nel breve periodo. Far guadagnare tempo a finanza ed economia continentale è ovviamente indispensabile per compiere altri passi più definitivi. Solo la politica però potrà essere il medico in grado di curare la malattia continentale. Senza riforme, gli escamotage monetari lasceranno il tempo che trovano. E a breve i problemi ritorneranno, identici a quelli di oggi.

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