Da Palermo
Venti anni fa veniva ucciso Paolo Borsellino, nella ormai tristemente nota via Mariano D’Amelio. Con lui persero la vita anche Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina. Unico sopravvissuto in quella strage fu Antonino Vullo, il quale venne ferito mentre parcheggiava una delle autovetture di scorta al magistrato. Era il 19 luglio del 1992 e il nostro Paese era già stato messo fortemente alla prova con la strage di Capaci del 23 maggio in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, suo amico di infanzia e collega, la moglie e gli uomini della scorta.
Il fratello del giudice Borsellino, Salvatore, per questo ventennale non vuole nessun tipo di attività commemorativa retorica, vuole dare una sostanza che vada oltre la forma e faccia rivivere il ricordo non semplicemente dell’atroce atto di violenza vissuto esattamente venti anni fa, ma che vada oltre e comprenda il pensiero e l’eredità morale che Paolo Borsellino ci ha lasciato.
Diverse le iniziative organizzate a Palermo. La giornata di oggi sarà interamente svolta in via D’Amelio, teatro di violenza e oggi simbolo di rinascita civile e morale. Sin dalla mattinata di oggi ci sarà un presidio che terminerà solo in serata. Durante tutto il giorno ci saranno laboratori di legalità, ci saranno anche le biciclette dalla Vallecamonica con i loro oltre 1800 km in tutta Italia: peculiarità sarà la presenza di alcuni diversamente abili a bordo di speciali biciclette, rimarcando la non esclusione di nessuno. Nel primo pomeriggio sono in programma gli interventi dei magistrati di Palermo.
Il momento massimo di intensità e significato sarà alle 16,58, orario in cui avvenne la strage, con un minuto di silenzio. Successivamente Marilena Monti reciterà “Giudice Paolo”, per poi arrivare agli interventi dei familiari di Paolo Borsellino e degli uomini della scorta.