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Biennale d’Architettura di Venezia, vince una favela verticale

“Common Ground” è il titolo dell’edizione di quest´anno della Biennale d’Architettura di Venezia. Un concetto che cerca di mettere radici in quel terreno comune che è l’architettura. Perché l´architettura è costruita da diverse posizioni che si uniscono. Nella Biennale sono raccolte progetti e installazioni che rappresentano le diverse sfumature dell´architettura contemporanea e la sua complessità.
 
Ed è proprio un esempio complesso della urbanistica contemporanea a vincere il premio della Biennale d’Architettura di Venezia. Una “favela verticale” , progetto del collettivo venezuelano Urban Think Tank, ha vinto il Leone d’Oro come migliore progetto. “Torre de David” racconta attraverso fotografie e interviste la storia del terzo grattacielo più alto di Caracas che a principi degli anni ’90 incarnava il potere economico. Con la crisi finanziera, l’opera è stata abbandonata ed è diventata il rifugio di 3mila famiglie che hanno cominciato a vivere senza ascensore, servizi né tubature.
 
La vita all’interno del palazzo ha codici simili a quelli di una favela. C’è un sistema per utilizzare l’acqua della pioggia, banconi di economia informale e motorini per gli spostamenti interni. Sulla base di questo, il collettivo “UrbanThink Tank” ha creato il progetto. “UrbanThink Tank” è una firma di architetti con uffici a Zurigo, New York, Caracas e Sao Paulo, ed è stata creata da Alfredo Brillembourg e Hubert Klumpner, gli stessi che hanno realizzato la funivia “Metrocable de San Agustín” a Caracas.
 
“Il Leone d’Oro per il Miglior progetto rappresentante il tema di Common Ground va a Torre David / Gran Horizonte di Urban-Think Tank di Alfredo Brillenbourg, Hubert Klumpner in collaborazione con Justin McGuirk. E agli abitanti di Caracas e alle loro famiglie che hanno creato una nuova comunità e una casa a partire da un edificio abbandonato e incompiuto”. È questa la motivazione della giuria, che elogia gli architetti per aver riconosciuto la potenza di questo progetto trasformazionale: una comunità spontanea ha creato una nuova casa e una nuova identità occupando Torre David, e lo ha fatto con talento e determinazione. Questa iniziativa può essere intesa come un modello ispiratore che riconosce la forza delle associazioni informali”. Ma a Caracas non sono tutti festeggiamenti. “Torre de David” ha molti detrattori che condannano l’autogestione di “invasori” di un’infrastruttura che è proprietà privata.
 
Altri appuntamenti
Dall’analisi di come si declina lo sviluppo urbano a causa delle crisi economiche, con il convegno “Made in Athens” a cura del padiglione della Grecia fino alla mostra di 300 opere che ricordano il percorso creativo di ´Carlo Scarpa in una esposizione a cura della Fondazione Giorgio Cini. Ci sarà anche una mostra dedicata al progetto della Torre Lumiere, un grattacielo di 250 metri d´altezza di vetro e acciaio che lo stilista Pierre Cardin vorrebbe regalare a Venezia.
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