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Decollano le contraddizioni di Passera su Malpensa

Siamo sicuri che spostare traffico da Linate sia opportuno? Il ministro dello Sviluppo pensa di sì, l’autorità di settore pure, ma l’esperto Marco Ponti non è per nulla d’accordo: dirigismo nefasto.
 
Il ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, ha dichiarato negli scorsi giorni che sull’aeroporto di Linate e quello milanese di Malpensa è stato fatto un grande errore, riportando l’attenzione sulla possibilità di trasformare quest’ultimo in un vero e proprio hub.
 
Queste dichiarazioni hanno incontrato il favore del presidente dell´Enac, Vito Riggio, che, in un´intervista al quotidiano La Repubblica ha sostenuto di dover “chiudere Linate al traffico passeggeri e spostare compagnie su Malpensa così come era scritto nel progetto originario che accompagnava la nascita dello scalo varesino. Per ridare vita a Malpensa, questa è l´unica soluzione percorribile”.
 
Secondo Riggio, anche Alitalia troverebbe vantaggi ad abbandonare di Linate, considerando che “la concorrenza tra i due aeroporti resta il tallone d´Achille del sistema milanese e un po´ del Nord del nostro Paese; spostare il traffico, compresa la Milano-Roma, su Malpensa potrebbe convincere molti passeggeri a scegliere lo scalo varesino come tappa intermedia per i voli di lungo raggio, a vantaggio anche di Alitalia”.
 
Posizione contraria è stata espressa dal docente di Economia dei Trasporti al Politecnico di Milano, Marco Ponti, che in una conversazione con Formiche.net, sostiene: “Quelle di Passera mi sembrano dichiarazioni incaute. Il settore dei servizi aerei è già liberalizzato ed è il mercato che deve decidere quali sono gli aeroporti che vincono in una logica concorrenziale”.
 
Secondo Ponti, “Malpensa non ha senso come hub per la sua struttura territoriale. Bisogna inoltre tener conto che il concetto stesso di hub si è molto articolato nel tempo. Inoltre la domanda di business nel Nord Italia è molto sparpagliata e l’aeroporto di Malpensa non può essere paragonato a quello di Linate per comodità”.
 
“Negli anni scorsi ci sono stati altri tentativi di regolamentazione a priori del traffico aereo, che hanno ottenuto risultati catastrofici”, aggiunge l’economista, riferendosi anche al decreto Bersani che nel gennaio 2001 contingentava le rotte internazionali da Linate per evitare di svuotare Malpensa.
 
“L’idea di un rafforzamento di Malpensa a scapito di Linate è dirigista e datata, guarda al passato e non al futuro del settore aereo. Anche Roma, grande esperto del settore, e il prof. Boitani della Cattolica, si sono espressi duramente contro. L´autorità indipendente di settore, prevista da Monti, è stata inoltre bloccata proprio da interferenze politiche. Avrebbe difeso gli utenti, non certo l´Alitalia o gli aeroporti”, conclude Ponti.
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