Diego Della Valle non scherza. Dopo l’uscita dal patto di sindacato di Rcs Mediagroup ad aprile, in polemica con gli altri grandi azionisti a cominciare da Fiat e Mediobanca, l’imprenditore marchigiano aveva annunciato la volontà di crescere nell’azionariato del gruppo. E la rivelazione del patron di Tod’s è arrivata lunedì scorso durante il programma “L’Infedele” di Gad Lerner su La7. Della Valle ha poi reso noto, su richiesta della Consob, di detenere, direttamente o tramite società controllate, l´8,695% del capitale rappresentato da azioni con diritto di voto.
Il 3% circa della quota attuale sarebbe stato rastrellato in Piazza Affari da Della Valle fino a una decina di giorni fa, quando si è concluso il rally borsistico del gruppo. “In Rcs non sono mai stato così tranquillo e contento come ora”, ha osservato l’imprenditore.
La mossa è stata effettuata in prossimità dell’assemblea straordinaria del 16 ottobre sull’abbattimento del capitale e in vista della possibile ricapitalizzazione che è necessaria dopo la svalutazione della partecipazione spagnola Recoletos acquisita nel 2007. Venerdì prossimo, 21 settembre, si riunirà invece il patto di sindacato della società editoriale, che con tutta probabilità discuterà il nuovo piano industriale annunciato dall´ad, Pietro Scott Jovane.
I movimenti di Della Valle potrebbero accompagnarsi a quelli di Giuseppe Rotelli, primo azionista singolo con oltre il 16%, sempre fuori patto.
“La mia volontà è quella di crescere, tutti lo sanno, lo abbiamo sempre detto´´, ha spiegato Della Valle, aggiungendo che “siamo cresciuti molto nel rispetto delle regole”.
Gli sprint borsistici di ieri e di oggi sembrano comunque non sfiorare il cerchio magico dei membri del patto e c’è già chi teme scalate nel gruppo, o cambiamenti di strategie post shake-up.
Gli schieramenti dentro Rcs potrebbero dunque farsi più rigidi, e Della Valle non perde tempo in vista della scadenza del patto nel 2014.
Quando c’è da camminare molto, servono solo un buon paio di scarpe nuove, si dice. Proverbio quanto mai propizio per Mr. Tod’s.
