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Er Batman? In Brasile ce ne sono almeno cinque

Lui in realtà, si apprende oggi, vorrebbe chiamarsi “Er federale de Anagni” ma purtroppo è noto a tutta Italia come “Er Batman”.
Così dopo avere conosciuto la madre milanese del supereroe, ricordiamo ancora Letizia Moratti il cui figlio si era fatto costruire una villa in stile Gotham city alla periferia della città, ora il Belpaese si trova ad affrontare le vicende di un uomo pipistrello in versione romana, Franco Fiorito, ex capo gruppo del Pdl alla regione Lazio, indagato per peculato dalla Procura di Roma.
 
Può sembrare troppo? C’è chi sta peggio. Il New York Times parla di una moda che sta spopolando in Brasile tra i candidati alle municipali di ottobre: farsi chiamare con i nomi di supereroi o personaggi celebri. Nella scheda elettorale i brasiliani troveranno per esempio cinque Batman, due James Bond e sedici Obama.
Geraldo Custodio, candidato nella città industriale vicino San Paolo Piracicaba, chiarisce: “E´ una strategia di marketing perché con questo nome nessuno mi riconoscerà o ricorderà”. Ed ecco spiegata allora l´idea di optare per un nome d´arte, Geraldo Wolverine. Uno dei tanti Obama in circolazione, Gerson Juanario de Almeida racconta invece di aver scelto “Obama BH” (cioè in Belo Horizonte, una delle città più grandi del Brasile) perché il presidente americano “è più di un politico, è un’icona”.
 
Nonostante ci siano dei limiti alla scelta dei nomi, la legge dice per esempio che essi devono corrispondere al soprannome o comunque a come sono in genere conosciuti i candidati, la loro fantasia non ha limiti. E capita di imbattersi tra le liste di paesini sperduti in Ladi Gaga (sì, senza y) e Christ of Jerusalem.
Il NYT commenta il fatto di avere politici chiamati Batman come un’usanza tipica del Brasile, “Paese orgogliosamente rilassato” a riguardo. Dimenticando il “Batman de Roma” e l’Italia, anch’essa “orgogliosamente rilassata”. Non solo sui nomi.


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