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Era ora! E adesso un cambio di passo

Renata Polverini si è dimessa. Poteva farlo tre giorni fa. Avrebbe potuto farlo una settimana dopo. L´esito era scontato. Solo chi vive su Marte o nel centro di Roma poteva fantasticare una conclusione diversa. Ha dovuto tuonare il mite Cardinale Vicario, il vice del Santo Padre. Anche Bagnasco, capo dei vescovi italiani, ha espresso la sua indignazione. Lo hanno fatto per vendicarsi della Governatrice che non ha saputo sciogliere i nodi della sanità cattolica hanno detto le cattive lingue. Stupidaggini. Non servono retroscena. È l´avanspettacolo quello che trionfa. I cittadini sono esausti e non possono sopportare soprusi. Non sono disponibili neppure a distinguere. Ci si rende conto diquale civiltà sta avanzando? Berlusconi sarà giudicato dai posteri ma affermare che qui siamo alla raccolta dei frutti velenosi di una stagione infelice non può essere una bestemmia. Mario Monti risulta apprezzato nonostante abbia assunto decisioni impopolari. Ci si fida di lui e della sua serietà. Di questo ha bisogno l´Italia, le sue istituzioni (regione Lazio inclusa). Serve un cambio di passo, deciso. Non penso che la politica debba fare un passo indietro, anzi c´è da esigere che ne faccia più di uno, ma avanti. Questo vuol dire fare pulizia e ricominciare dalla cultura e dalla competenza. Questo è il caso Lazio. È l´occasione da cogliere per una riflessione catartica.

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