Germania e Stati Uniti ai blocchi. Le divergenze non mancano tra americani e tedeschi: moneta, crescita, rigore, alleanze industriali. Giulio Sapelli, economista, storico, manager e intellettuale, spiega in una conversazione con Formiche.net quali sono i motivi di frizione tra le due potenze, e come tentano di giocare la partita leader politici, grandi aziende private e le più importanti istituzioni economiche mondiali.
Sapelli ricorda innanzitutto che “c’è una battaglia in corso che sta concludendosi con una gigantesca operazione euro-anglosassone, ossia il merger tra Bae ed Eads”. Un’operazione, chiosa, simile a quella per valore che è in corso tra Glencore e Xstrata nel minerario mondiale e che ha tra i suoi demiurghi il consulente d’affari Tony Blair”. Le trattative per fondere la società franco-tedesco-spagnola e quella inglese, che darà vita al più grande operatore civile e militare aeronautico e sistemista nella difesa, “punta a superare Boeing”.
Ma perché avviene ora? “Appena Nicolas Sarkozy è caduto e si sono potute superare le resistenze di Dassault, al quale l’ex Presidente francese era molto legato, ecco emergere un’operazione che il Ceo di Eads, Tom Enders, perseguiva da anni, al fine di disintermediare da una subalternità politica asfissiante e ‘lottizzata tra nazioni’ (con la rotazione dei top manager tra Francia e Germania in Eads in una estenuante perdita di efficienza), unendosi all’operatore inglese che ha i più solidi legami con il mercato e le commesse pubbliche degli Stati Uniti”. E’ indubbio che “governi hanno avuto evidentemente un ruolo decisivo”.
Ma la partita non è soltanto industriale: “Si è appena conclusa in Europa una lunga battaglia tra politica ed economia nazionale e internazionale. Una battaglia che si svolge tra le capitali della finanza europea, tedesche in particolare, con la punta del compasso sulla vetta della Bce, che ha iniziato la politica di acquisto illimitato di titoli di stato”.
“La tenzone – secondo l´economista dell´Università di Milano – è stata vinta dalla finanza e dalla politica del partito democratico nordamericano che ha in Mario Draghi un alleato consapevole e devoto intellettualmente. Machiavellicamente tenta di trasformare la Bce in una succursale della Fed. Il risultato è una caricatura dell’originale, ma con la deflazione e la depressione terribile alle porte meglio le caricature che gli annunci delle tragedie”.
Sapelli tira le somme e mostra una situazione ancora più complicata di quella a due blocchi. La stessa Germania non è infatti succube di lotte intestine sulla scelta delle due diverse impostazioni da seguire? “La chiamata di Draghi in correo del Parlamento tedesco – osserva – è un segno delle resistenze che la Germania oppone ancora a questa politica di avvicinamento delle misure monetarie delle banche centrali tra i due oceani. È una battaglia in corso nella stessa Germania e che divide profondamente la Cdu. La Merkel sa che non può che mediare tra le esigenze nordamericane, che sono le esigenze di tutto il mondo civilizzato che non vuole sprofondare nella più grande depressione della sua storia e le esigenze dei suoi elettori teutonici”.
“Anche la locomotiva tedesca – prosegue – soffia nei pistoni della storia della manifattura con meno vigore e già si sentono gli stridii dei freni dei macchinisti delle ferrovie tedesche a fronte dei rallentamenti imposti dalla caduta europea e mondiale della crescita”.
E l’Italia? Sapelli non nasconde i timori, ricordando le intese in fieri tra Bae ed Eads: “L’Italia non è stata neppure consultata in un’operazione che cambierà il volto della manifattura europea di alta gamma tecnologica. Eppure Finmeccanica collaborava da tempo sia con Eads sia con Bae con cui possiede Eurofighter, che aveva costruito il Typhoon che purtroppo ha perso l’anno scorso un’importante gara in India a vantaggio dei produttori francesi Dassault, appunto”.
Lo storico ed economista coglie l’occasione per rimbrottare nuovamente, e sempre non troppo amabilmente, il premier Mario Monti e il governo dei tecnici: “L’Italia, anche a causa della mortificazione giudiziaria di Finmeccanica, rende manifesta la sua essenza. L’essere ‘Paese’ subalterno e privo di forza internazionale propria, nonostante la propaganda accurata che si fa sull’autorevolezza provvidenziale e magica di Monti”.