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I segreti di Ostuni, l’editor che ha irritato Carofiglio

Si è tanto parlato della querelle Carofiglio vs Ostuni. Bene, sicuramente sapete chi è Gianrico Carofiglio, magistrato e senatore, conosciuto soprattutto come scrittore. Ma ai più il nome Vincenzo Ostuni dirà poco. Per capire questo pasticciaccio, citando il romanzo di Gadda che è stato menzionato nel flash mob svoltosi il 24 settembre di fronte al commissariato del Collegio Romano, bisogna inoltrarsi nel mondo editoriale, in quel mondo fatto di libri in cui Ostuni è cresciuto.
 
Come si definisce lui in inglese sul suo profilo Twitter, Ostuni è father, editor, communist e poet. In quanto editor, quindi, si trova a vivere una risonanza mediatica inaspettata perché Carofiglio lo ha querelato per diffamazione dopo una critica apparsa su Facebook, in cui Ostuni diceva la sua sulla cinquina dell’ultimo Premio Strega, ricorrendo a parole che non sono piaciute allo scrittore pugliese. In realtà c’è da dire che quest’anno i toni sono stati più forti del solito, siamo abituati alle polemiche del Premio letterario italiano più ambito, ma che l’eco arrivasse fino alle aule di tribunale ha lasciato tutti piuttosto sconcertati. E per primo lo è il querelato che è stato citato in giudizio con richiesta di risarcimento danni.
 
Vincenzo Ostuni, romano classe 1970, svolge questo mestiere ormai da tempo. Si laurea in Psicologia e prende un dottorato in Filosofia. Dal 1997 al 2000 è redattore della casa editrice Minimum fax, una fucina di giovani menti che con scelte precise si è radicata nel tempo e ha saputo ritagliarsi una fetta di pubblico affezionato. Dal 2000 al 2007 passa alla casa editrice Fazi come editor e direttore editoriale. Da un’avventura tutta da scoprire quale era la prima in quegli anni, si affaccia in una realtà già ben più consolidata, per intenderci la Fazi è la casa editrice cha ha portato Twilight di Stephenie Meyer in Italia. Veniamo al presente ovvero a Ponte alle Grazie, che fa parte del gruppo editoriale Mauri Spagnol (Gems), dove Ostuni lavora dal 2008 come editor di narrativa e saggistica. In particolare Ostuni si è occupato del libro di Emanuele Trevi, Qualcosa di scritto che ha avuto un successo inaspettato tanto di pubblico quanto di riconoscimento letterario da farlo arrivare secondo allo Strega con solo due voti di scarto dal vincitore Alessandro Piperno, che concorreva con Inseparabili. Il fuoco amico dei ricordi, edito da Mondadori.
 
Insomma una personalità eclettica, che fa della letteratura la sua vita. Interessante è il libro di poesie che potete trovare sul sito http://www.faldone.it/che spiega come questo sia un testo in continua evoluzione, cioè sue poesie che vengono inserite in un contesto sempre ampliato e rimaneggiato, tanto che ne troviamo più versioni: Faldone zero-otto (Oèdipus, 2004), che comprende testi scritti fra il 1992 e il 2000, Faldone zero-venti (poesie 1992-2006), pubblicato da Ponte Sisto a settembre e Faldone zero-trentanove (poesie 1992-2010), inedito.
 
Ostuni fa parte di un folto gruppo di scrittori, critici e intellettuali che nella primavera del 2011 hanno dato vita al movimento Generazione TQ (trentenni-quarantenni) che punta innanzitutto a valorizzare quegli ideali che non sono affatto sopiti tra i giovani lavoratori della conoscenza. Il movimento è quindi aperto a tutti coloro che in quanto cittadini si occupano di istruzione, nuovi media, ricerca per valorizzare la cultura italiana e conoscerne di diverse.
 
C’è da dire che Ostuni, sempre sul suo profilo Facebook, rispondendo a un articolo che menzionava la questione, si difende con forza. Ripete di non aver dato il meglio di sé nelle sue esternazioni, che secondo il suo punto di vista si riferivano non alla persona ma al libro, ribadendo che se tornasse indietro direbbe quelle cose diversamente (scritte comunque a vincitore proclamato), “ma rivendico di aver espresso, malamente, le ragioni di una battaglia sacrosanta”.
 
Insomma Ostuni avrà anche l’animo da poeta, ma di certo non gli manca il carattere del lottatore.

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