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Il mondo in rassegna

Mentre uno studio tedesco evidenza che a 22 anni dalla riunificazione  la Germania dovrà versare altri mille miliardi di euro per la coesione della ex Ddr, l´Europa vive momenti decisivi. Non solo gestire l’urgenza in Grecia e Spagna ma, come affermano Economist e Pais, aprire una prospettiva di lungo periodo per dimostrare che l’euro è davvero un progetto irreversibile. Cruciale scrive le Monde che l’Europa si fidi di Mario Draghi. Nel suo editoriale il giornale francese appoggia senza riserve la linea delle misure eccezionali per gli acquisti dei buoni del tesoro indicata più volte dal governatore della Bce. Il Financial Times lancia l´avvertimento sui tassi d´interesse. La loro crescita nei paesi più deboli della zona euro, può far aumentare la frammentazione continentale, afferma il giornale della City.Ripresa economica, posti di lavoro, ceto medio. Questi i temi  della nomination democratica di Charlotte, dove Barack Obama è atteso al varco del bilancio dello scorso mandato e progetti sul futuro del paese afferma un editoriale del Washington Post. Il giornale della capitale Usa affronta anche il candidato repubblicano chiedendo a Romney chiarezza sui rapporti col fisco dopo la sua uscita da Bain capital. Nella politica estera l´altra grande lacuna del Gop sottolinea le Figaro.L´ennesima autobomba esplode in Siria, mentre Lakhdar Brahimi, nuovo inviato Onu nel paese mediorientale  sottolinea ad Al Jazeera che il regime di Damasco non ha futuro. Affermazioni contestate dal generale libanese Jamil Sayyed. Il militare sciita intervistato da le Figaro dichiara che contrariamente alla propaganda diffusa da televisioni satellitari del Golfo e media occidentali la Siria è forte. Ottimismo messo in discussione dall´articolo che la Neue Zurcher Zeitung dedica all´avanzata siriana del partito turco dei lavoratori del Kurdistan. Il Pkk gestisce il potere in molti territori curdi della Siria nord occidentale. Uno scenario che preoccupa anche l’opposizione al regime di Assad.Il giornale di Zurigo da spazio all´ennesimo scandalo della politica cinese. Dopo il defenestramento di Bo Xilai, la sostituzione di Ling Jihuas, responsabile del comitato centrale del partito comunista cinese, potrebbe mettere in imbarazzo il presidente Hu Jintao. La perdita di un alleato di tale livello non è solo un colpo all’immagine di Hu. Secondo il Washington Post sarà anche un ostacolo alla strategia caratteristica del leader cinese. Piazzare propri uomini nei posti chiave prima di passare la mano.Nel mondo contemporaneo la potenza militare non basta a dare prestigio agli stati. Sembra averlo capito anche la Russia dove è in corso una conferenza sul soft power. Konstantin Kosachev, responsabile dell’immagine globale di Mosca, intervistato dal Kommersant ammette che in questo campo il suo paese ha molto da apprendere. Sullo stesso argomento il Moscow Times evidenzia le affermazioni di Medvedev secondo cui il “potere dolce” è fonte di investimenti.Investimenti indispensabili per lo sviluppo dell’estremo oriente russo. A lungo trascurato questo territorio pieno di ricchezze naturali spera nell’aiuto dell’esecutivo e del prossimo vertice Asean a Vladivostock per pubblicizzare una delle città più interessanti e promettenti della regione.Caucaso di nuovo in fermento. Le accoglienze festose fatte dall´Azerbaigian a un militare condannato in Ungheria per la decapitazione di un armeno fanno crescere la tensione tra i due paesi in lotta per l´enclave del Nagorno Karabach. Delle preoccupazioni russe scrivono Nezavisimaja Gazeta e le Monde. Il giornale francese guarda anche verso la Georgia dove si moltiplicano le violazioni dei diritti umani e il regime di Mikahil Saakashvili punta sulla repressione.Il ritorno dell´Iraq nell´olimpo delle potenze petrolifere è evidenziato da le Monde. Alle vicende del prezzo dell´oro nero e ricadute sull´economia dedica una lunga analisi la Neue Zurcher Zeitung.
 
Caduto un tabù a Malta. Ultimo in Europa il paese mediterraneo ha ammesso il divorzio.
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