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Il mondo in rassegna

Il destino dell’Europa nelle mani dei giudici tedeschi. Con enfasi il Los Angeles Times annuncia il verdetto di domani con cui la Corte costituzionale tedesca deciderà il destino del fondo europeo salva stati, Ems. Più pacata la stampa tedesca. Secondo la Süddeutsche Zeitung, Karlsruhe non si metterà di traverso. Molti gli argomenti per essere ottimisti. Dal cappello dei giudici potrebbe saltare fuori persino una valutazione democratica del fondo. Il quotidiano di Monaco scrive che nessun giudizio nella zona euro ha più consapevolezza e fondamenti di quello che domani emetterà il secondo senato della suprema Corte.  La sentenza non placherà però il dibattito in Germania. Lo prova l’intervista della Welt a Jörg Krämer, capo economista della Commerzbank, secondo cui Berlino avrà tanti problemi e nessun beneficio dall’unione monetaria “italiana”.Pensioni argomento scottante per il governo di Angela Merkel.Con il relativo appoggio socialdemocratico, il ministro degli Affari sociali, Ursula von der Leyen vuole trasformare il sistema previdenziale. Il Guardian ritiene che il vero obiettivo del ministro sia mandare in pensione il capo del governo tedesco.Evidenza del Pais a Rajoy che difende la sovranità del paese. Nella prima intervista di un certo rilievo concessa dal premier di Madrid ai maggiori giornali spagnoli, Rajoy afferma l´importanza del bilancio rispetto ai piani di salvezza esterni e rivendica la recente riforma del mercato del lavoro.  
 
Dopo il parlamento la Somalia ha ora un nuovo presidente. L’accademico Hassan Cheikh Mohamoud, 56 anni, eletto capo dello stato a maggioranza assoluta al secondo scrutino dai deputati riuniti a Mogadiscio è stata la sorpresa dell´attualità internezioanle scrive el Pais.  La Frankfurter Allgemeine Zeitung  dedica un lungo reportage alla capitale del paese, fino allo scorso anno città dell´apocalisse oggi Mogadiscio torna a vivere grazie a caffe improvvisati e uffici immobiliari. Dopo 21 anni di guerra la Somalia torna a respirare.   Elezioni legislative domenica a Hong Kong senza chiaro vincitore riporta la Neue Zurcher Zeitung. Il campo democratico con 27 mandati, conserva però il potere di veto anche nel nuovo Parlamento passato da 60 a 70 seggi. Il resto delle poltrone va alle forze vicine al governo che in un modo o nell’altro rappresentano la cassa di risonanza di Pechino. Con una partecipazione al voto del 53% i democratici hanno raccolto il 60% dei voti. Secondo il New York Times il contraddittorio risultato è dovuto a un sistema elettorale complicato che nelle circoscrizioni elettorali avvantaggia i gruppi di interesse filocinesi. Secondo la Frankfurter Allgemeine Zeitung il campo democratico può ora bloccare la controversa legge sull´educazione nazionale che punta a stimolare il nazionalismo cinese nell´ex colonia britannica.
  
Nuova suspense politica a Pechino. Il presidente in pectore dell´Impero di mezzo, Xi Jinping, ha cancellato l´incontro previsto col primo ministro danese. La terza assenza non giustificata a meeting con personalità straniere, fa pensare che qualcosa nella tanto accurata transizione verso il cambio alla testa dello stato sia di fronte a inaspettate turbolenze, riportano Washington Post e New York Times.La Francia si chiede se la tedesca Agenda 2000 sia stata la salvezza della Germania. Mentre a Göttingen Gerhard Schröder festaggia il bilancio dei 10 dalla partenza del processo riformatore alla presenza del suo più duro avversario, un   Hollande sotto pressione vuole prendere l´ex cancelliere tedesco ad esempio scrive le Monde.   Il capo di stato francese in televisione si richiama al patriottismo e ritiene possibile che entro il 2013 il paese transalpino cresca dell’0,8%.La Cecenia infastidisce l´Inguscezia rivendicando pretese territoriali. Un tentativo di Kadyrov per capire fin dove si può spingere. Secondo la Nzz il leder di Grozny vuole dimostrare il proprio potere facendosi beffe di Putin.In visita a Parigi il vice ministro degli esteri russo, Mikhail Bogdanov, è intervistato da le Figaro. Il funzionario che ha nelle mani il dossier di Damasco, ritiene ancora solido il régime Assad, valuta tuttora utilizzabile la soluzione diplomatica e teme la somalizzazione della Siria. Ai partner occidentali, Bogdanov propone l´organizzazione di una “conferenza di Taef” tra tutte le parti in conflitto. Nel 1990 in Libano la conferenza aveva permesso la fine della guerra civile. Per Romney però Mosca è l´avversario geopolitico di Washington.
 
Il prossimo ritiro delle forze occidentali dall´Afghanistan  da lo spunto a una pubblicazione del think tank inglese Rusi (Royal United Services Institute for Defence & Security Studies) per discutere forme di accordo con personalità talebane protette dall´anonimato in vista della transizione a Kabul. Le Figaro dando una valutazione pessimista delle ipotesi contenute nel dossier, definisce inattese le posizioni di Londra.Stato di grazia di Obama che dopo la convention passa in testa in tutti i sodaggi.
 
La Russia ha bisogno di un nuovo partito fautore dell´economia di mercato. Lo afferma per l´ennesima volta Alexej Kudrin. Secondo il Kommersant l´ex ministro delle finanze del governo Putin, oggi promotore del Comitato per le iniziative cittadine, non intende però prendere parte alla sua costruzione.   

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