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Il paradosso di Bengasi e gli errori di Obama

L´aumento dei disordini in Medio oriente apre le pagine del New York Times, mentre per il Los Angeles Times l´ondata anti Usa che scuote la regione ricorda i pericoli insiti nelle “primavere arabe”. Liberation informa dell´identificazione e messa in protezione dell´autore del film che ha scatenato gli attacchi contro le ambasciate Usa.Secondo il New York Times nonostante abbia pagato in Libia il più grande tributo di sangue, Washington è più preoccupata dello scenario egiziano. Tripoli ha intanto trovato ieri il proprio primo ministro in Mustafa Abushagur un tecnocrate, scrive la Neue Zurcher Zeitung, appoggiato dai Fratelli Musulmani. Il disarmo delle fazioni presenti nel paese  sarà il segnale se il nuovo esecutivo avrà potere reale.
 
A Washington nessuno crede più che l´attacco libico sia stato spontaneo. Sempre più chiara è la regia del djihad nella rivolta afferma la Frankfurter Allgemeine Zeitung.Di paradosso di Bengasi parla espressamente il giornale di Zurigo. Il consolato in fiamme è la prova di quanto irrealistiche fossero le aspettative della superpotenza? Il Nyt sottolinea le sfide poste alla strategia Usa dal fatto che l´assassinio dei quattro diplomatici Usa sia avvenuto nella città salvata da Usa e alleati dalle truppe di Gheddafi.Le Figaro si domanda se non sia proprio la formula della campagna aerea senza truppe al suolo a dover essere rivista. Impedirebbe al vincitore il controllo del territorio e l´esercizio del potere una volta finite le ostilità afferma il giornale francese. Questione simile si pone la Süddeutsche Zeitung. L´ambasciatore Usa è stato ucciso da una cricca islamista che senza le armi americane non sarebbe mai nata, nota il quotidiano di Monaco.In quello che per il giornale della west coast Usa è uno scontro interno al mondo islamico le Figaro e New York Times vi vedono anche le sfide difficili alla  politica estera e di sicurezza di Obama in un momento in cui gli Usa riorientano il proprio asse strategico globale. Secondo El Pais l´ondata anti Usa avrà l´effetto di polarizzare i rapporti tra Washington e i governi mediorientali. Romney difende le critiche fatte ad Obama dallo sfidante repubblicano e sottolinea cosa avrebbe fatto l´ex governatore al posto del presidente con parole che secondo il Washington Post evidenziano l´egemonia neocon sulla futura politica internazionale di Washington nel caso in cui alla Casa Bianca dovesse andarci il mormone.Con una serie di editoriali il Washington Post passa al setaccio le dichiarazioni fatte a caldo ieri dal candidato repubblicano e dal suo partito.Liberation affronta il viaggio del Papa in Libano, notando come Benedetto XVI arrivi in una regione pronta a esplodere. La banca centrale Usa lancia una nuova offensiva per stimolare l´economia americana. Il Washington Post scrive che 40 miliardi di dollari al mese verranno iniettati nelle vene finanziare della nazione in quanto l´economia reale sarebbe ancora troppo debole per ridurre da sola l´alto livello di disoccupazione.La mossa è seguita con attenzione dalla stampa europea. El Pais parla della soluzione scelta come di un momento intermedio tra differenti politiche economiche. Die Welt sottolinea la delusione dei risparmiatori per il fatto che siano state messe in campo le armi pesanti a disposizione del super banchiere. La Nzz, secondo cui l´istituto americano intende sostenere direttamente il mercato immobiliare, prevede che il tasso guida della finanza Usa resterà pari a zero almeno fino alla metà del 2015.Disoccupazione giovanile spagnola sulle colonne della Frankfurter Allgemeine Zeitung. Il quotidiano tedesco riprende uno studio Ocse per scoprire come i giovani di Madrid non lavorano, non studiano, non si riqualificano. Per le grosse insufficienze notate nel 25% dell´accoppiata giovane e disocuppato iberico non ci sono miglioramenti in vista.
 
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