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Il socialista Hollande e la manovra alla Merkel

E alla fine le lacrime e sangue arrivarono anche per la Francia dell’anti-rigorista Hollande. La ricetta tutta crescita e sviluppo, punto fermo del neo presidente nella campagna elettorale, si è scontrata dopo soli cento giorni di presidenza con i numeri. La Banca centrale francese ha confermato oggi le proprie previsioni sull´andamento del Pil del terzo trimestre a -0,1%. Si tratta della prima contrazione dell´economia transalpina dopo tre trimestri consecutivi di stabilità e, di fatto, del primo segno negativo dopo che il Paese è uscito dalla recessione nella primavera del 2009.
 
Con una disoccupazione galoppante che ha superato quota tre milioni di persone e un deficit pubblico al 4,5% del Pil, è tempo quindi di correre ai ripari. Per questo, ieri sera il socialista Hollande ha cambiato volto per annunciare in diretta tv su Tf1 “un sacrificio senza precedenti per la Francia´´. “Un’agenda del risanamento” che comporterà venti miliardi di tasse in più per il prossimo anno per le famiglie e le imprese. In totale, il giro di vite per il 2013 supererà i 35 miliardi di euro, considerati anche i tagli alle spese dello stato per 10 miliardi di euro.
 
Resta la super tassa del 75% per i Paperoni di Francia e Hollande ha precisato che l´aumento delle imposte riguarderà innanzitutto “i più fortunati” fra aziende e famiglie ma la sua mossa “alla Merkel” non poteva che destare sorpresa e critiche (“Hollande caccia i rom e fa una manovra da 30 miliardi. Tempi duri per la gauche italiana”, ha scritto l’editorialista del Corriere della Sera Antonio Polito oggi su twitter). Per la vera gauche occorrerà aspettare. Il programma di sacrifici, ha annunciato il presidente francese, avrà una durata biennale. Dal 2014 invece arriverà il tempo per il rilancio e la costruzione di una ´´Francia solidale´´. Sempre che non sia troppo tardi.


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