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Il sonno porterà consiglio al Tesoro e in Finmeccanica?

Il sonno avrà portato consiglio in Finmeccanica? Le strade per evitare un potenziale isolamento sono tutte da studiare, se è vero che l’annuncio della fusione tra i colossi dell’aerospazio, la franco-tedesca Eads e la britannica Bae Systems, sono state un colpo di scena anche per il management del gruppo italiano ora capitanato da Giuseppe Orsi.
 
“L’annuncio di trattative per una possibile integrazione delle attività di Eads e Bae Systems rappresenta un passo decisivo nel processo di consolidamento dell´industria della difesa a livello europeo”, ha scritto ieri in un comunicato la società italiana, che ha così cercato di smorzare gli effetti dell’accordo in fieri per il gruppo controllato dal Tesoro: “Finmeccanica, che nel tempo ha promosso e partecipato all´integrazione della difesa europea, attribuendo a tale sviluppo una rilevanza strategica, intrattiene con entrambe le società rapporti di partnership consolidati sul piano industriale, tecnologico e commerciale, che continueranno con il nuovo aggregato”.
 
Sono differenti, invece, i pareri degli analisti. Mediobanca vede diversi risvolti negativi per il gruppo italiano da una fusione tra Eads e Bae Systems. A giudizio della banca d’affari le nozze sarebbero infatti il segnale di una situazione drammatica rispetto alle attese sui budget per la difesa nei prossimi anni. Inoltre il deal renderebbe molto difficile per Finmeccanica ottenere commesse in Francia, Gran Bretagna e Germania.
 
Secondo Banca Akros, se da un lato la mossa è negativa per il colosso italiano della difesa, dall´altro la fusione potrebbe “mettere pressione a Finmeccanica e spingerla a guadagnare terreno nel campo dell´elettronica della difesa”.
 
Société Générale non ha perso tempo nei giudizi, e i suoi analisti hanno rivisto la loro strategia sul titolo, abbassando la raccomandazione da “hold” a “sell”, sulla scia della recente corsa registrata in Borsa.
 
Intermonte è andata oltre. Se da un lato considera l´eventuale accordo tra Eads e Bae il primo passo verso il consolidamento nel settore difesa in Europa, dall’altro “a nostro avviso – si legge in una nota di ieri – questo processo continuerà e Finmeccanica, dopo aver concluso il processo di ristrutturazione, dovrà valutare la possibilità di una fusione con Thales che è la società con maggiori punti in comune con Finmeccanica nella difesa e nei trasporti. Anche se riteniamo che nel breve la fusione con Thales è poco probabile, continuiamo a considerare Finmeccanica un titolo sottovalutato e di conseguenza ne suggeriamo l´acquisto”.
 
Il gruppo aerospaziale francese Thales entra dunque in ballo nei discorsi di Piazza Affari. Non si sa ancora nulla sulle vere intenzioni di Finmeccanica e del gruppo francese, ma questa è l’ipotesi più evocata per reggere l’urto della creazione di un colosso da 34 miliardi di euro di capitalizzazione e una novantina di fatturato. “A Thales – ha commentato in un’intervista a Radiocor l’ex ad di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini – Finmeccanica può guardare anche oggi, ma è forte nell´elettronica e nel navale, mentre sono solo fornitori nell´aeronautica e nell´elicotteristica”. E di fronte ci si troverebbe un colosso come Eads-Bae presente in posizioni di forza “in tutti i settori e in tutti i principali mercati”, ha sottolineato Guarguaglini.
 
Non mancano comunque le incertezze sul matrimonio aziendale in fieri. L´agenzia di stampa tedesca Dpa ha infatti riportato i commenti di fonti vicine al governo di Berlino secondo cui “è dubbio che il progetto possa portare a un accordo”.
 
Secondo il Financial Times di oggi, Bae avrebbe inoltre ammonito Eads che non siederà al tavolo delle trattative della fusione se il gruppo franco-tedesco non si libererà dalle sue forti pressioni politiche. L’avviso lascia perplessi, considerando che è improbabile che Parigi e Berlino accettino di abbandonare le loro quote strategiche in materia. Alison Smith, sempre sul FT, sottolinea invece le discordanze che potrebbero far fallire i testa a testa tra le due società. Il nazionalismo potrebbe infatti far saltare le trattative per il fatto che le cariche interne maggiori non possono rappresentare in modo paritario le tre anime di Eads e Bae: quella inglese, francese e tedesca.
 
In attesa delle decisioni che vedranno Bae Systems e Eads protagoniste nei prossimi giorni, il ministero dell’Economia italiano dovrà mettersi a lavoro per cercare vie di fuga dal pericolo di vedere uno dei gioielli di famiglia italiani messi alle strette dai meccanismi della finanza. Il Tesoro infatti, azionista di maggioranza di Finmeccanica, comincia a guardarsi intorno. Grilli ha dichiarato che se la fusione avrà luogo, ”sentiremo Finmeccanica e capiremo qual è lo scenario successivo”.
 
Se servirà, lo scudo comune dovrà essere frutto di una collaborazione strettissima tra vertici, e dovrà mettere da parte anche le polemiche più recenti, seguite alle intercettazioni dell’ex presidente dello Ior, Ettore Gotti tedeschi, secondo cui l´ad di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, gli avrebbe confidato di aver affidato “consulenze false” alla moglie di Vittorio Grilli, attuale ministro dell´Economia. La smentita di Orsi è stata secca, ma vedremo se scorrerà davvero buon sangue tra l’ad e il ministro. C’è chi ne dubita. Speriamo che Finmeccanica non ne sia la vittima.
 
“Allarme strategico”, è il titolo del primo editoriale del quotidiano Il Foglio: “Il governo può attivarsi per limitare i danni della fusione Eads-Bae”. “Occorre – conclude il Foglio – anche un’azione di politica estera che affianchi Finmeccanica nella ricerca di nuovi interlocutori internazionali”.
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