La cultura come elemento chiave per uscire dalla crisi e rilanciare lo sviluppo dell´Italia. E´ questo il messaggio che arriva, forte e chiaro, dal rapporto annuale Federculture 2012, presentato alla Galleria d´Arte moderna di Milano. A introdurre l´appuntamento l´assessore alla Cultura del capoluogo lombardo Stefano Boeri.”Noi siamo in un Paese – ha spiegato l´architetto – in cui la cultura impiega più di un milione e mezzo di italiane e italiani, in cui vale 5 punti del Pil, in cui ha un valore aggiunto nel quadriennio 2007-2011 dello 0´9 che è il doppio di quello delle altre imprese e quindi è un fattore di sviluppo fondamentaleParticolarmente appassionato, dal palco, l´intervento del presidente di Federculture Roberto Grossi: “La produzione culturale – ha spiegato – è un esercizio della vita quotidiana, è un esercizio d´impresa, è un esercizio del lavoro. Questo deve essere chiaro. Quindi se noi depotenziamo l´attività culturale siamo morti, abbiamo finito”.La cultura italiana, dunque, come brand e patrimonio di visibilità, nonché di reputazione nel mondo, che insiste su una domanda forte nell´immaginario internazionale, ma che, per proporre un´offerta competitiva, ha bisogno di essere promossa e stimolata. Nell´ottica anche di battere la crisi economica.
La cultura per salvare l’Italia: il rapporto Federculture 2012
Di