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Le macerie europee iniziano a colpire pure la Germania

La fiducia delle imprese tedesche è crollata per il quinto mese consecutivo, facendo venire dubbi sul fatto che il recente impegno della Bce di sostenere i bond dell’eurozona abbia molto impatto sull’economia reale europea, nonostante l’esaltazione iniziale degli investitori. Anche se sul crollo hanno influito in particolare le previsioni non più ottimistiche su export e consumi di Berlino.
 
L’indice Ifo è caduto a 101.4 punti a settembre dai 102.3 punti di agosto, rendendo più profondo un declino già visto negli scorsi quattro mesi.
 
“L’economia tedesca sta cercando di orientarsi in qualche modo. La decisione della Corte costituzionale ha ridotto le incertezze ma vediamo, specialmente nel settore delle esportazioni, una curva leggermente negativa”, osserva l’economista dell’Ifo, Klaus Wohlrabe. “I numeri ci dicono che la Germania potrebbe incappare in tempi ancora più duri”, aggiunge Wohlrabe.
 
Jennifer McKeown, analista di Capital Economics, dice: “La Germania potrebbe aver evitato una recessione nel terzo quadrimestre, ma che l’economia si contragga è solo questione di tempo. E così sarà ancora più difficile accettare gli aiuti verso le economie periferiche”.
 
Secondo l’economista di SocGen, Klaus Baader, questi numeri implicano che la crescita in Germania ha raggiunto lo 0%. “Ciò suggerisce – sottolinea infatti in un’intervista a Business Insider – che la crescita del Pil sarà uguale a zero nel terzo quadrimestre, e cioè leggermente più debole di quanto stimavano le nostre previsioni”.
 
Il contraccolpo dello stop del treno europeo colpisce quindi anche la sua locomotiva.

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