L’amministrazione Obama era ottimista. Il riavvio dei rapporti tra Usa e Russia avvenuto mentre Putin si trovava in una posizione centrale di governo, si faceva notare a Washington, continuerà anche dopo il ritorno al Cremlino del vecchio presidente. Il 26 marzo a Seul, Barack Obama faceva un ulteriore segno di apertura. Discutendo con Medvedev davanti a microblog aperti, il presidente Usa spiegava che aveva bisogno di spazio per risolvere la questione del sistema antimissili. Dopo le elezioni di novembre sarebbe stato più flessibile. Da allora i segni di distanza si sono moltiplicati. L’assenza del Cremlino al G8 di Chicago e quella di Obama al summit Asean di Vladivostock le testimonianze più eloquenti. La mossa di ieri sembra seppellire ogni forma di reset tra le due potenze della guerra fredda. Che sia proprio questo il problema?
Nel giorno in cui Vedomosti e Neue Zürcher Zeitung danno conto delle critiche con cui Vladimir Putin inizia lo smontaggio del governo di Dimitry Medvedev, la stampa annuncia il passo indietro nei rapporti tra Mosca e Washington.Questo il significato della richiesta di chiudere l´Agenzia per lo sviluppo internazionale (United States Agency for International Development, USAID) arrivata all´amministrazione Obama dall´esecutivo Putin. Concordi le valutazioni di testate russe e americane. Lo afferma il New York Times notando come tra i gruppi che perderanno i finanziamenti vi è Golos, unica struttura indipendente in grado di monitorare l´andamento delle elezioni nella Federazione. Il Moscow Times mette in prima pagina la notizia riferendo della volontà Usa di trovare altri canali in grado di promuovere sviluppo della democrazia e crescita della società civile nel grande paese slavo e ortodossso.Il Kommersant riporta le parole con cui ieri Victor Nuland, portavoce del Dipartimento di stato, ha dato la notizia della richiesta venuta da Mosca e del rifiuto del Cremlino di commentare il caso. Il quotidiano russo spiega poi in maniera più o meno dettagliata l´attività e risultati dell´Agenzia attiva in Russia dal 1992.La svolta conservatrice nei confronti degli Usa era stata in qualche modo annunciata dallo stesso presidente federale a Krasnodar il 12 settembre e dalla trasmissione televisiva, Provocatori-2, andata in onda il giorno prima. Gli Usa stanno organizzando la nuova rivoluzione russa, questa la sostanza del documentario. Pussy Riot il loro braccio armato. Burattinaio e finanziatore del putch Boris Berezovskij dal suo esilio londinese.Le Figaro dà il suo contributo allo stato dei rapporti interni alla Russia presentando il caso di Taissa Ossipova, esponente di una formazione di opposizione condannata a otto anni per possesso di droga.
Il film l´innocenza dei musulmani. Le reazioni di rigetto anti occidentali apparse nel mondo islamico. L´attacco al consolato Usa di Bengasi. Avvenimenti coincisi con l’undicesimo anniversario dell’attacco alle Torri gemelle di New York che spingono molti quotidiani a interrogarsi sullo stato di salute di al Qaeda.E se la tedesca Welt risolve sbrigativamente la faccenda parlando di messaggio jihadista all’occidente ateo, più sofisticato è su le Monde Gilles Kepel. Secondo l’esperto francese di islam e Medio oriente se le élite arabe trascureranno la questione sociale, l’ombra dell’11/9 riprenderà vigore.Originale e netto invece il giudizio di Liberation. Nel giorno in cui un settimanale francese annuncia la pubblicazione di nuove vignette satiriche su Maometto, il quotidiano afferma che questa volta il mondo arabo non si è infiammato.Più analitico, il sito di intelligence Stratfor cerca di capire il percorso fatto dalla Libia dalla cacciata di Gheddafi all´uccisione dell´ambasciatore Stevens.
La Neue Zürcher Zeitung riportando l´appello alla conciliazione fatto da dignitari copti e musulmani a Los Angeles, afferma che l´autore del film sotto accusa in tutto il mondo è una figura di secondo piano dell´integralismo cristiano americano.
Le gaffe di Mitt Romney potrebbero travolgere la campagna elettore del repubblicano.Se il Pais parla di disastro mediatico e in un editoriale il New York Times lo accusa di cinismo sfrenato, le Monde afferma invece che tanta determinatezza potrebbe anche avvantaggiare il mormone. Per la Nzz si tratta di insulti verso il corpo elettorale che non risparmiano nemmeno parti del bacino elettorale Gop.Sullo stesso argomento il Washington Post rifà la vicenda dello scoop e ritiene che ora Romney debba rimettere in carreggiata la propria strategia elettorale.Gioco facile per Obama ribattere che un presidente deve rappresentare tutta la nazione.Le Monde affronta lo scontro cino-giapponese con una intervista dove si affronta anche lo stato del Partito comunista cinese alla vigilia del XVIII congresso.Il primo ministro di Londra David Cameron è disturbato dalla crescita dell´opposizione nelle fila del suo stesso partito, nota la Neue Zürcher Zeitung. Secondo il giornale di Zurigo nemmeno il rimpasto governativo fatto controvoglia dal premier britannico ha rafforzato la lealtà tory nei confronti dell´esecutivo.Grande spazio sulla stampa spagnola alla morte quasi centenaria di Santiago Carrillo protagonista di assoluto rilievo della storia di Madrid e del continente europeo.