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Perché in Italia possono esplodere le proteste

Il popolo ha fame e non basterà una brioche confezionata a Francoforte a saziarlo. Il lavoro della Bce presieduta da Mario Draghi, persino il recentissimo vertice con Angela Merkel, è sicuramente positivo. Ma è una condizione necessaria ma non sufficiente. Le proteste che stanno scuotendo Grecia e Spagna ci riguardano. I mitici “mercati” che non sono fessi e neppure irrazionali lo capiscono facilmente e infatti immediatamente corrono ai ripari. Risultato: la Borsa crolla e lo spread aumenta.
 
Il problema non è la politica di Monti e tanto meno gli scandali della Regione Lazio. Il tema è che la cura dell´austerità sta ammazzando il cavallo europeo. Se a barcollare oggi sono Atene e Madrid, è fisiologico guardare a Roma come next step del contagio. I dati sui consumi, come quelli della produzione industriale, sono spietati e ci gridano che la crisi sta corrodendo i tessuti vitali del Paese. Non ci basta? Leggiamo i giornali. La condanna di Alessandro Sallusti, gli scandali di Franco Fiorito e company, i magistrati che vogliono chiudere il più grande stabilimento siderurgico di Taranto, i dibattiti interni a Pd e Pdl: ma di cosa parla la stampa italica?
 
Non ci si rende conto, questa almeno è l´impressione, di cosa stia effettivamente accadendo nel Paese e a vicinissima distanza da noi. Ad oggi non si ravvisa alcuna ragione perchè il 2013 possa essere considerato l´anno della ripresa. Monti fa quel che può ma la verità è abilmente aggirata e consiste nella presa d´atto che occorre uscire dalla spirale dell´austerità. Diversamente, l´incendio sociale si propagherá in Italia. Con forme più gravi rispetto alle proteste greche e spagnole. Qui si sta scherzando con il fuoco, ma senza darlo a vedere troppo.
 

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