Leggiamo sempre con ammirazione le analisi di Paolo Mereghetti sul Corriere della Sera e nei numerosi libri che ha scritto. Ci sfugge invece il senso del suo articolo di ieri “Meno feste, meno incassi ma quello del Lido resta un Festival di qualità”. Nessuno ha mai detto il contrario, quindi ci è sembrata una riflessione autolesionista, come si dice excusatio non petita, accusatio manifesta.
Perché accanirsi in una difesa di cui non si sente il bisogno? Comprendiamo che il Mereghetti apprezzi il ritorno alla guida del festival di Antonio Barbera ma parlare delle passate edizioni come sotto “una bolla protettiva” con la musichetta del Titanic ci è sembrato francamente troppo. La qualità della 69° mostra d’arte cinematografica di Venezia è buona, nulla da eccepire, ma se lo stimato critico cinematografico non si fosse addentrato in una disamina delle feste veneziane sarebbe stato meglio.