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Tremonti non cincischia, si candida

Giulio Tremonti si presenterà alle elezioni con una sua lista, fuori dal perimetro dei partiti tradizionali. È una buona notizia. In un Paese in cui tanti esponenti minacciano di scendere in campo salvo ripensarci e tanti altri negano di volersi candidarsi salvo ripensarci, la chiarezza degli intenti, e il coraggio, sono virtù da declamare. Altro merito del presidente di Aspen Italia è quello di voler mettere al centro della campagna elettorale i temi della sovranità, della regolazione dei mercati finanziari e più in generale dei rapporti fra Stato ed economia. Il ragionamento di Tremonti richiama culturalmente la tradizione socialista europea: una sorta di ritorno alle origini per il professore che iniziò la sua carriera in politica con l´allora ministro del Psi, Rino Formica, con cui è tuttora legato da un sentimento di profonda stima.
 
Quanto successo avrá lo “spin off politico” del libro ´Uscita di sicurezza´? È davvero arduo fare previsioni. Giulio Tremonti gode di una fitta rete di relazioni che contano in Italia e in Europa e lo spazio che gli riserva il Corriere della Sera ne è una prova, se servisse. Numeroso e spesso ė anche il fronte degli antipatizzanti dell´ex ministro dell´Economia. Le sue relazioni pericolose con personaggi finiti al centro di inchieste (ma non condannati, vale la pena di ricordare) e soprattutto la sua firma sulla prima versione del Fiscal Compact (provvedimento simbolo della limitazione Ue della sovranità nazionale) possono essere i suoi punti deboli nel confronto politico. La suggestione del suo ragionamento ed il fascino intellettuale della sua narrazione sono forse i punti di maggiore forza. Quel che è certo è che saranno gli elettori a decidere. E questa, lo ribadiamo, è sempre una bella notizia.
 


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