Non bisogna essere preparati per fare politica. Non è un aforisma, ma il pensiero di Nicole Minetti. Dopo averlo reso noto, la consigliera regionale è stata sommersa di critiche, tanto a destra quanto a sinistra.
Nella versione web di un quotidiano, il pensiero di Minetti era riportato con l’occhiello “Senza vergogna”.
Dovendomi (a quanto pare) vergognare, confesso di essere d’accordo con Minetti: in Italia per fare politica non è richiesta alcuna preparazione.
Sbaglio o per essere eletti dal più piccolo comune alla Presidenza della Repubblica non occorrono titoli ma solo la cittadinanza italiana e l’età anagrafica prescritta? Sbaglio o la II Repubblica è nata sulla caccia all’untore dei politici di professione? Sbaglio o, ancora oggi, si attacca i politici dicendo che non hanno mai lavorato (altrove)? D’altro canto, definiamo “tecnico” il governo di Monti perché composto da “esperti” in antitesi a quello politico che essendo, appunto, composto da eletti non necessariamente implica una loro competenza specifica.
A questo punto, grazie Minetti, grazie per averci ricordato cosa è politica in Italia. (aml)