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C’è la Lombardia nel futuro di Passera?

È sempre stato il tecnico “più politico” di tutti, quello che non ha mai nascosto, dopo la parentesi del governo Monti, il suo desiderio di scendere in campo. Ora il futuro in politica di Corrado Passera si fa più vicino. Con il precipitare degli eventi e il possibile ritorno alle urne in Lombardia, si fa strada il nome dell’attuale ministro dello Sviluppo economico per il post-Formigoni.
 
Sabato scorso su Repubblica sono emerse indiscrezioni sull’impegno dell’ex amministratore delegato di Intesa San Paolo a costruire entro dicembre una lista civica da collegare all’Udc. Un’alleanza centrista che dopo il voto potrebbe allearsi con il Partito Democratico. A questo disegno, ha scritto Francesco Bei di Repubblica, starebbero lavorando, oltre alla moglie Giovanna Salza, il Passera boy Riccardo Monti, al vertice di Ice e nel cda di Simest, e Alessandro Fusacchia, con un passato da ghostwriter di Emma Bonino e Romano Prodi e un presente da consigliere al ministero dello Sviluppo.
 
Ora che si cerca con urgenza un successore sul trono del Pirellone, da più parti si guarda con favore al suo nome. La simpatia di cui gode nei salotti della Milano bene, tra gli industriali, nel mondo cattolico (ricordiamo la sua partecipazione al convegno di Todi), nella Lega di Maroni (lo ricordiamo come unico esponente del governo presente al Lingotto per il convegno del Carroccio “Prima il Nord”), l’assenso che registra anche nelle file del Pdl, in pratica tutti i consensi che ha perso Formigoni, lo porterebbero in pole position per l’”eccellenza” (copyright Crozza) lombarda. Una Regione che conosce molto bene visto il suo passato da manager e in cui è nato 58 anni fa a Como.
 
Non è di questo parere il giornalista di lungo corso ed esperto anche di questioni lombarde Lodovico Festa, fondatore del Foglio e ora editorialista del Giornale e di Tempi: “Ritengo questa eventualità improbabile visto anche il momento così delicato del governo Monti. Una serie di questioni che lo riguardano come ex ad di Banca Intesa proprio in Lombardia poi, vedi l’area Falck e la Serravalle, dovrebbero fargli optare per il panorama nazionale dove avrebbe più possibilità di successo – ipotizza Festa – mentre in Regione penso che il candidato naturale del centro-destra sia Gabriele Albertini”.
 
Intanto parlando a un convegno a Prato, Passera ha spiegato che “c´è spazio per fare politica con dignità e con la rabbia delle cose non fatte finora”. E su rabbia e cose non fatte, tra Lombardia e territorio nazionale, non ha che l´imbarazzo della scelta.


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