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Caro Berlusconi, la soluzione per il Pdl? Le primarie

Ne sono passati di giorni da quando, attraverso un ironico hashtag su Twitter #FormattiamoPdl, alcuni giovani del partito avevano osato dissentire dalla linea ufficiale di via dell’Umiltà e dal vertice di un partito che sembrava aver perso la bussola. Ora che l’orientamento ancora non si trova nel labirinto senza fine, anche a causa degli ultimi sconquassi regionali che hanno travolto il Pdl, i ribelli rialzano la voce. Lo fanno attraverso il loro capitano, Alessandro Cattaneo, giovane sindaco di Pavia, che così riflette in una conversazione con Formiche.net: “Quello che noi dicevamo dall’inizio dell’anno alla fine si è concretizzato. Il Pdl continua a perdere punti e consenso nei sondaggi. Siamo stati isolati e sbeffeggiati per le nostre idee ´rivoluzionarie´ ma i fatti ci dicono che forse avevamo ragione. È antipatico da puntualizzare ma è così: noi l’avevamo detto”.
 
Ma non c’è tempo per stare a sindacare su chi aveva ragione o torto, spiega Cattaneo: “Non c’è un minuto da perdere. Ci siamo stancati di questo atteggiamento temporeggiatore, siamo stanchi di dire, ora è il momento del fare”. E sull’argomento ha un piano ben preciso che parte dai suoi colleghi sul territorio: “Bisogna partire dal grande patrimonio di competenza dell’Italia che sono i suoi amministratori”, chiarisce. Ovvero quella fase 2 che corrisponde a “L’Italia chiamò”, il movimento dei sindaci che insieme ad altri undici primi cittadini azzurri ha creato alcune settimane fa e che propone l’azzeramento dei vertici di partito, il rilancio di un nuovo contratto sociale con gli italiani e le primarie come metodo. “Occorre rifondare un’area di centro-destra, creare una dépandance italiana del Partito popolare europeo con persone nuove, partendo dalla sobrietà, dal buon senso della massaia che gli amministratori locali incontrano ogni giorno piuttosto che da nuovi summit in via dell’Umiltà”.
 
A chi si chiede se non serva un Renzi anche nel centro-destra per sparigliare le carte, Cattaneo risponde: “Anche se hanno più appeal, forse in questa fase non devono prevalere le facce ma la squadra. Io sono il capitano di questa formazione movimentista ma nulla esclude che in futuro possa diventare un attaccante: mi metto a disposizione di un progetto politico serio”.
E a chi li accusa di troppa timidezza, il sindaco fa notare: “Noi stiamo ancora combattendo per avere il campo da gioco. Il Pdl, a differenza del Pd, non ha mai avuto una tradizione legata alle primarie. È già molto la discussione che stiamo suscitando all’interno del partito, per ora la nostra battaglia è da dentro il Pdl, poi si vedrà”.


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