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Compra che ti passa. In America funziona (si spera)

Gli americani hanno allentato i cordoni della borsa a settembre, con l´aumento della spesa in ogni categoria, a partire dall’iPhone fino ai ristoranti, segnalando che l’economia dei consumi sta guadagnando forza anche se altri settori si stanno indebolendo.
 
Secondo il Wall Street Journal, la spesa per acquisti al dettaglio e per ristoranti, per cifre corrette a seconda dei cambiamenti stagionali, è aumentata dell’1,1% a settembre rispetto ad agosto, e anche il Dipartimento per il Commercio ha corretto al rialzo le stime sulle vendite dell’estate. Gli acquisti sono cresciuti per tre mesi consecutivi dopo aver registrato una diminuzione nella scorsa primavera.
 
I numeri più consistenti per il settore retail evidenziano come la fiducia dei consumatori in aumento si stia trasformando nella vera e propria spesa. Uno studio dell’Università del Michigan ha mostrato che il sentiment dei consumatori sta toccando il suo picco, paragonato ai livelli pre-crisi.
 
Secondo Paul Dales, economista del centro studi Capital Economics, i dati sulla spesa più sostenuta, i numeri sulla fiducia, il calo della disoccupazione e la ripresa del mercato immobiliare, considerati nell’insieme segnano un miglioramento. Ma Dales resta scettico sul fatto che la crescita possa continuare, tra le debolezze registrate a livello internazionale e l’incertezza negli Stati Uniti. “La situazione non sta peggiorando, ma non sta di sicuro migliorando molto”, commenta l’economista.
 
La ripresa della spesa per i consumi potrebbe avere implicazioni politiche che portano direttamente al voto del 6 novembre. In base agli ultimi sondaggi, gli americani hanno dato una valutazione migliore del modo in cui il presidente Barack Obama abbia gestito la crisi all’inizio della campagna e il recente aumento della fiducia rispecchia il calo del tasso di disoccupazione, politicamente saliente. Lo sfidante repubblicano, Mitt Romney, sostiene tuttavia che le assunzioni e gli altri parametri che riflettono la crescita economica restano deboli.
 
“L’economia interna sta migliorando mentre peggiorano le esportazioni”, ha dichiarato Jim O’Sullivan, capoeconomista Usa di High Frequency Economics.
 
Alcuni economisti, sottolinea il Wall Street Journal, sono pronti a prefigurare un’inversione del trend sulla crescita nei prossimi mesi. La debolezza globale potrebbe scoraggiare le assunzioni, specialmente nel settore industriale. Il “fiscal cliff” (miliardi di dollari di aumento delle tasse e tagli alla spesa pubblica che dovrebbero avere i loro effetti a fine anno) renderà probabilmente le imprese più caute e potrebbe incidere sul livello di spesa dei cittadini che si metterebbero così in guardia dal rischio di un aumento della tassazione a gennaio.
 
Ma l’outlook di imprese e cittadini resta il punto fondamentale, anche per le autorità economiche e politiche di Washington. “Il nostro atteggiamento nelle politiche monetarie può evolvere solo se la nostra fiducia sulla ripresa economica è sicura”, ha dichiarato William Dudley, il presidente della Federal Reserve Bank di New York.

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