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Cosa direi se fossi un Ad. Il delirio semiserio di Stojilkovicz

Oggi faccio un gioco, nessuna notizia, oggi straparlo dalla prima all’ultima riga. Nottetempo sono stato nominato Amministratore Delgato della Wonder Games, la più grande azienda al mondo nel settore del gioco, leader in tutto: se voi pensate di giocare, sappiate che lo fate con me. Vendo anche i pensieri giocanti. La Wonder Games ha comprato spazi pubblicitari in tutto quello che leggerete nei dintorni di Enada. Ho risposto a tutte le interviste, come tutti; poco male se alla fine vengono dette sempre le stesse cose sia ufficialmente, sia ufficiosamente. In fondo anche chi decide di non comparire, di non comprare spazi, di non avere lo stand, salta sulla ruota che gira.
Questa invece sarà la prima intervista assolutamente “fuori dai denti”. Ho scelto di rispondere davvero alle domande più interessanti che ho sentito in questi giorni (anche se vi assicuro nessun collega sano di mente le ha poste in queste termini) e a qualcuna che mi ronza in testa da un po’.
1.       Cambiano i vertici dei Monopoli? Vuole essere il primo Ad della galassia ad esprimere un giudizio?
Sono rimasto sconcertato, mai mi sarei aspettato dal capo dei controllori dell’Agenzia delle Entrate un tale atteggiamento concigliante e disposto al dialogo. Se poi diventa il capo del commandos che vuole controllarci risalendo all’Alto Medioevo, per lo meno non ci ha promesso fischi per fiaschi!
2.       Cosa pensa dell’accorpamento dei Monopoli alle Dogane?
Per ora nulla di male, francamente se a venire a controllarci è un finanziere, carabiniere, doganiere o infermiere cambia poco. L’importante è che conosca la nostra realtà. Se  è vero poi che costano più che in passato, posso pensare che l’abbiano pensato tipo i rimborsi spesa dei consiglieri regionali, ma è una malignità dettata dalla cronaca. Certo se poi mi chiedono l’aumento del PREU ogni 8 ore come fosse un’aspirina…
3.       Che succede se decidono di cambiare il parco macchine?
400 mila awp-slot e consimili +50 mila videolotterie da sostituire? Sono 450 mila canotti di soldi griffati e non si capisce ancora se basterà aggiungere un lettore di tessera sanitaria o se spolvereranno anche. Attendiamo fiduciosi di sapere; certo è che non credo che il cambio totale si possa fare in tempi brevi a meno che ci siano due nuovi produttori di apparecchi: Mago Merlino, Fata Morgana e Rock Feller…
4.       Che succede se alla fine non lo fanno?
Una rete così diffusa, sempre quella indicata prima, che non sembra poter essere ampliata, se non viene sostituita non porterà molti soldi nelle tasche dei produttori a stretto giro di posta. I numeri in genere sono più lapalissiani delle parole.
5.       Avremo mai un Testo Unico ragionato sul settore del gioco?
Ormai credo che lo scolpiranno sulla roccia tipo nuova Stele di Rosetta. Ora chiamano Testo Unico la raccolta di proposte depositate in parlamento. Forse si potrebbe suggerire che un vero testo unico è una  “raccolta normativa su un determinato argomento di diritto, si sostituisce e si coordina una congerie di provvedimenti legislativi che, accavallandosi in sequenza, portavano all´interprete scarsa chiarezza di applicazione” (fonte Wikipedia). Una cosa la so per certo: come la stele originale anche questa avrà una parte in geroglifico, una in demotico e l’ultima in greco. Il che genererà una nuova generazione di avvocati traduttori. Di cui vorrei tanto scrivere…
6.       Quanti chiodi abbiamo fornito gratuitamente per farci crocifiggere con le slot online?
Premetto che, per elencare le cose pronte ad essere lanciate sul mercato del gioco e le gare che ancora stanno aspettando le spinte definitive, mi serve tutto il giornale, ma due parole sulle attese slot online le voglio dire: Aams ha emesso una circolare molto stringente, ma non è una legge e una cosa di tale portata poggiata su una normativa a maglie sì larghe fa davvero rabbrividire. Andiamo in giro con un bersaglio: vi facciamo giocare con la tipologia ritenuta (in base a nessuno studio rilevante) il gioco più a rischio patologico da dove volete… la stampa del settore si rassegni a rassegne stampe rilegate tipo Castiglioni – Mariotti. E chi di voi ha fatto il liceo sa di che parlo!
7.       Perché gli stranieri investeno in Italia nonostante i continui cambi normativi e non solo?
Per fare un business plan in Italia ci vuole l’oracolo di Delfi, perché le gare hanno un orizzonte temporale (per cui si chiedono costose fideiussioni) che cambia di continuo e poi dulcis in fundo ci sono i temutissimi collaudi. Raramente gli ingegneri sono persone incazzose, guardatene negli occhi uno prima di un collaudo di piattaforma o nuovo gioco. Fanno tenerezza! Gli italiani investono in Italia perché ci sono, è il nostro Paese, conosciamo lentezze e way of life… gli stranieri perché atratti dai volumi: fatevi un elenco di quelli che hanno una concessione di qualsiasi tipo, leggete quanto hanno speso e poi controllate quanto e come la usano. Il risultato … intristisce.
8.       Sospetta che tutta questa vitalità sia tudiata per tenere desta la stampa di settore e mettere in difficoltà i grandi giornali?
Assolutamente sì, altrimenti sarebbe un gioco da ragazzi e da noi è vietato ai minori di anni 18. SIC..
Forse farò rabbuiare qualcuno, spero, forse darà più fastidio ai colleghi e non chiedo venia, forse tutta questa intervista fuori dai denti è colpa del bruxismo.
 (A cura della redazione di Agicos)

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