Skip to main content

Così la stampa estera vede il collasso di Bae-Eads

Molti gli interessi in gioco nel mega progetto Eads-Bae. Altrettanti gli ostacoli cui confrontarsi. Politiche industriali e tecnologiche da svecchiare, rapporti transatlantici da vedere probabilmente sotto una nuova luce e livelli dell’occupazione cui fare attenzione di fronte a scadenze elettorali. Ma lo scoglio insormontabile si è avuto nel fatto che nè Parigi nè Berlino sono state in grado di rinunciare a potere e influenza che ogni accordo e compromesso comporta.
 
Il piano di megafusione tra l´azienda aeronautica franco-tedesca Eads e la società militare britannica Bae è stato messo definitivamente da parte. Tutti sono d´accordo nell´addossare alla politica le cause del fallimento di un progetto visto da molti come la svolta per i destini dell´industria non solo spaziale e non solo bellica del vecchio continente.Un giudizio, questo, espresso senza mezzi termini dalla Neue Zurcher Zeitung che parla di mine politiche sul cammino dell´affare del secolo. Altrettanto chiaramente, il Financial Times accusa  le divisioni tra i governi di Berlino, Londra e Parigi. Questi i motivi secondo il giornale della City del passo indietro che ha indisposto le componenti più manageriali e industriali del progetto.Apparentemente più preciso, le Monde addossa ad Angela Merkel le responsabilità per la fine del progetto Eads-Bae.Per la Suddeutsche Zeitung il flop della fusione dimostra invece il fallimento della politica industriale Eads. Molto rischiato tutto perso, sottolinea il quotidiano di Monaco mettendo sul banco degli accusati il manager dell´azienda franco-tedesca. Eads non si è emancipata dalla politica come chiedeva Enders e ora vede accresciuti i propri problemi.L´entusiasmo iniziale per la megafusione lascia il posto alla delusione del fallimento, ribadisce la Sz dando la parola ai protagonisti del progetto andato in frantumi.Figaro ritiene che alla base della dissoluzione del disegno industriale europeo sia stata l´incapacità dei vertici aziendali Eads e Bae a convincere l´esecutivo tedesco. Il Guardian a questa tesi aggiunge che è stata l´insoddisfazione tedesca riguardo il livello della quota francese e il luogo dove avrebbe dovuto sorgere la sede della futura struttura, ha far esplodere contrasti latenti in una strategia nell´impasse già da settimane.Un aereo di linea siriano proveniente da Mosca e diretto a Damasco è costretto dall´aviazione militare di Ankara a posarsi sul suolo turco, riporta in alto la tensione tra Siria e Turchia.Lo registra il New York Times che dà anche voce ai sospetti dello Stato anatolico secondo cui nel cargo potevano esserci armi russe. Nella prima mattinata di oggi l´aereo ha ripreso il volo senza che i diplomatici di Mosca abbiano potuto visitare i propri concittadini presenti nel vettore, scrive il sito gazeta.ru.Sottotono finora le reazioni di Mosca ma da Ankara arriva la notizia che Putin ha rinviato a novembre il viaggio nel paese anatolico previsto per domenica e lunedi prossimi. Today´s Zaman da voce all´opinione turca secondo cui l´immobilismo Usa e Nato contribuisce a rendere sempre meno semplice la soluzione del conflitto civile siriano.Stesse le conclusioni che su le Monde fa Robert Malley. Il direttore del programma Africa del Nord e Medio Oriente di International Crisis Group, afferma che le esitazioni occidentali rafforzano le componenti pù estremiste presenti nella coalizione di opposizione al regime di Bashar al Assad.
 
Mohamed Jaham Al-Kuwar, ambasciatore del Qatar in Francia, con una lettera al quotidiano parigino si sforza di disinnescare le polemiche tra i due paesi che da qualche settimana agitano il paese transalpino. Il diplomatico difende soprattutto gli investimenti che il paese del Golfo si appresta a fare nelle periferie delle metropoli francese. Denaro sospetto dopo i presunti finanziamenti che Ryad e Doha farebbero a movimenti religiosi che rappresentano un problema per l´ordine pubblico di Parigi.In una situazione economica recessiva che la Gran Bretagna subisce da oltre una anno, David Cameron ha concluso il congresso del partito conservatore invitando i propri concittadini a reagire alla crisi col lavoro e l´ambizione verso il futuro sottolinea la Nzz. A metà legislatura l´esecutivo di Londra, una coalizione tra partner che si sopportano ma non amano,  si confronta con le necessità di riforme “neoliberali” volute da interessi vicini ai Tory e la sensibilità che queste sarebbero respinte dalla maggioranza popolare. Il leader conservatore deve inoltre fare fronte all´ascesa di Boris Johnson. Il sindaco di Londra è stato festeggiato come una rock star dall´assise conservatore afferma la Frankfurter Allgemenie Zeitung.
 
    
 


×

Iscriviti alla newsletter