Quella tra Damasco e Ankara è la storia di una escalation annunciata. La guerra civile siriana ha raggiunto da tempo una dimensione internazionale che coinvolge in primo luogo Libano e Turchia. Sui diversi modi in cui il conflitto civile siriano tocca la Turchia, i media internazionali si concentrano proprio in questi giorni.Quali sono invece le minacce che la spirale di Damasco fa pesare su Beirut? Dallo scoppio della rivolta siriana, nel paese dei cedri si è acuita la frattura tra “amici” e “nemici” di Assad. L’Hezbollah sciita appoggia Damasco, l’opposizione sunnita sostiene la rivolta. I cristiani, presenti nei due campi, sono divisi. Fino a oggi il Libano è riuscito a superare queste contrapposizioni. Nessuno vuole che il paese sia trascinato in uno scontro etnico-religioso.Il prolungarsi del conflitto in Siria o il suo scivolamento in una guerra interconfessionale rendono però sempre più probabili esplosioni di violenza anche in Libano. La caduta di Bachar al-Assad, dopo anni di supremazia di Hezbollah, indebolirebbe il partito di Dio e rafforzerebbe i sunniti.Il movimento sciita, anello di congiunzione tra la teocrazia iraniana e gli alawiti siriani di Assad, ha la capacità di trascinare Beirut in una guerra civile. Le conseguenze su Israele e la regione sarebbero controllabili come una scintilla che cade in un barile di polvere da sparo.
Le manifestazioni contro la guerra in Turchia hanno fatto capire che il paese anatolico non intende arrivare allo scontro armato. Lo stesso ha sottolineato il premier Erdogan dopo l´autorizzazione parlamentare a lanciare operazioni militari di terra contro stati stranieri.Per il futuro immediato resta però aperta la questione del coinvolgimento del paese anatolico nel conflitto siriano nel caso in cui questo dovesse aggravarsi scrive il Guardian. La Frankfurter Allgemenie Zeitung mette in evidenza come i due paesi non abbiano interesse alla guerra.Altrettanto certo è però, scrive il giornale di Francoforte, quanto i diversi focolai presenti nella regione possano innescarsi a vicenda fino a esplodere in caso di nuovo “incidente”.Le Figaro nota come all´avvertimento muscoloso da parte di Ankara abbia fatto seguito la solidarietà dell´Alleanza atlantica verso un paese membro. Die Welt sottolinea come finora tutto sia andato secondo i piani del primo ministro turco ma si chiede se Erdogan abbia presente i rischi di un possibile conflitto globale. Mentre su Al-Arabiya un portavoce del libero esercito siriano specula su possibili mosse russe, la stampa di Mosca registra il salto di qualità avvenuto nella polveriera mediorientale. Per le Monde l´opinione russa è però più concentrata sul 60° compleanno di Putin che su quanto avviene sullo scacchiere globale. Al contrario il Washington Post che fa appello al grande vecchio delle relazioni internazionali e in una intervista video esclusiva chiede lumi a Henry Kissinger.
Nel giorno dopo Denver si registra la volontà di capire quanto il volto più spigliato di Romney abbia inciso sugli umori degli elettori Usa. E se le Monde afferma che il candidato repubblicano ha vinto il dibattito su punti tecnici ma non ha cambiato la traiettoria delle elezioni, il Wall Street Journal raccoglie l´opinione di veterani della politica interna per scrivere che i giochi iniziano solo ora.Per il Washington Post il mormone potrebbe trarre beneficio della difesa del suo piano fiscale. Il quotidiano dubita delle capacità di Obama di venire a capo dello spaventoso livello del debito pubblico Usa ma ritiene che i progetti finanziari del mormone non farebbero altro che peggiorare la situazione. Il New York Times si interroga se Obama ami davvero l´esercizio della funzione presidenziale mentre la Faz da risalto alle accuse del presidente uscente secondo cui Romney fa il doppio gioco.
Le politiche monetarie ultra espansive di Fed e Bce potrebbero fare cilecca? Se lo chiedono Neue Zurcher Zeitung e le Monde. Secondo il giornale di Zurigo Barnanke continua a manipolare i mercati senza lasciar vedere la fine dei provvedimenti, ma lo stesso alto livello di moneta fresca iniettato potrebbe vanificare gli scopi per cui viene predisposto afferma Nzz.Le Monde parla invece della via difficile della Bce costretta tra inflazione e deflazione. Un percorso che senza la contropartita di forti riforme e il ricorso ai fondi europei, Efsf e Ems, potrebbe scatenare spirali incontrollate e durature di aumento dei prezzi.Finora però la situazione economica continentale è sotto controllo. Lo afferma Dominic Wilson al Figaro. Il condirettore della ricerca di Goldman Sachs valuta molto lenta la ripresa economica europea. Impossibile inoltre da garantire senza politiche monetarie rilassate per un periodo abbastanza lungo. L´economia francese è in fase di stallo. Lo scrive le Figaro riportando i dati Insee secondo cui terzo e quarto trimestre 2012 sono segnati da una stagnazione del Pil. Impasse cui finora sembra essere sfuggito il settore alberghiero dell´Esagono che beneficia della capacità di attrazione della capitale e Costa azzurra.E´ comunque il movimento “pigeon” a scuotere gli scenari della politica economica di Parigi. Imprenditori di piccole e medie imprese e artigiani spingono il governo a rivedere alcuni passi di politica economica e progetti di legge finanziaria.
Giorni di elezioni in Venezuela. El Pais scrive della valanga bolivariana in arrivo a Caracas. Hugo Chavez vorrebbe continuare a governare sottolinea la Faz che nota però come la città natale del caudillo sia una delle culle dell´opposizione. Le Figaro presenta per l´ennesima volta Henrique Capriles, il leader del movimento anti regime del paese sudamericano che sta mettendo in campo capacità temibili per l´attuale presidente del Venezuela. Sulla trasparenza dello scrutinio assicura la presidente del Consiglio elettorale. Tibisay Lucena ritiene infatti che i brogli saranno impossibili.Sulla Bild intervista a Tom Enders con la quale il capo di Eads cerca di dare man forte al suo progetto, garantendo impianti tedeschi e posti di lavoro. Impresa disperata secondo la Faz.