La Cina pensa alla sicurezza nucleare. Pechino vuole agganciare i livelli di sicurezza dei propri impianti e dei depositi di stoccaggio delle scorie agli standard internazionali entro il 2020. L´obiettivo è arrivare tra i primi al mondo in questo campo: nei prossimi tre anni Pechino potrebbe stanziare fino a 80 miliardi di yuan, pari a circa 8 miliardi di euro.
Numeri e traguardi sono elencati in un documento del ministero per la Protezione dell´ambiente che introduce il piano sulla sicurezza nucleare approvato dal Consiglio di Stato. La decisione del governo, scrive anche il China Daily, voce ufficiale di Pechino in inglese, potrebbe rilanciare la prevista costruzione di oltre 100 reattori nei prossimi vent´anni.
Al momento tutto è però fermo per i timori suscitati anche nella Repubblica popolare dall´incidente alla centrale nipponica di Fukushima a marzo del 2011, che spinse il governo di Pechino a un´ispezione dettagliata dei suoi 41 reattori, di cui 13 attivi e 28 in fase di costruzione.
Le soluzioni proposte nel documento ministeriale prevedono una graduale dismissione dei reattori più vecchi, una maggiore condivisione delle informazioni, un miglioramento nella gestione delle scorie. Passi necessari anche perché, si legge nel rapporto, considerate le attuali condizioni, non si può essere ottimisti in fatto di sicurezza. Il ministero tende a escludere possano esserci incidenti come quello di Fukushima. Quanto accaduto in Giappone è tuttavia considerato un monito. I punti deboli del sistema non sono pochi. Il rapporto sottolinea come i reattori attivi in Cina sono di diverso tipo, adottano tecnologie differenti e pertanto differenti sono anche gli standard di sicurezza, con tutto ciò che questo comporta per la gestione.
Puntare sulla sicurezza, ha scritto il Wall Street Journal, è per Pechino un tentativo di rassicurare la popolazione su un tema tanto sensibile come l´energia nucleare. L´atomo rimane per la dirigenza cinese una delle soluzioni per diversificare il proprio approvvigionamento energetico riducendo la dipendenza dal petrolio e l´inquinamento prodotto dal carbone.
Manca per ora una data per l´eventuale rimozione del bando sui nuovi reattori, imposto un anno fa. Ci sono però le cifre degli obiettivi nucleari cinesi a lungo termine: arrivare a 40 gigawat entro il 2015 e a 60-70 gigawatt entro la fine del decennio. Traguardo quest´ultimo in calo rispetto agli 80 gigawatt fissati in precedenza. Ma ben oltre l´attuale capacità di 12 gigawatt.