Skip to main content

Costa cara l’energia verde di Berlino

Il contributo che i consumatori tedeschi di elettricità si devono accollare per favorire le energie rinnovabili il prossimo anno crescerà del 47%, passando da 3,6 a 5,3 centesimi per kWh. Nel 2013 la bolletta di una famiglia media crescerà di 60 euro, passando dai 120 attuali ai 180. Cosi l’eutanasia nucleare messa all’ordine del giorno da Berlino dopo la catastrofe di Fukushima costa 20,36 miliardi di euro all’anno. Visti i finanziamenti garantiti per 20 anni si può capire l’entità della somma in ballo.Bomba elettorale in un governo divisoL’esplosione dei costi potrebbe diventare una bomba politica. Al momento della svolta energetica, Angela Merkel aveva promesso che i contributi dei cittadini sarebbero rimasti costanti. Oggi invece crescono di circa il 50%. Senza contare che a questi, i fruitori di elettricità devono sommare i miliardi di concorsi indiretti per le reti di trasporto dell’energia. E quelli dovuti alle difficoltà nella costruzione di parchi eolici in mare. Alla fine saranno un bel un bel pacco i miliardi che abbandoneranno le tasche dei contribuenti.
Comprensibile l’agitazione politica di queste ore. L’opinione pubblica era convinta che la svolta non sarebbe stata cara. Ora questa rischia di diventare il tema caldo della prossima campagna elettorale.I sovraccosti energetici arrivano infatti in un momento difficile per la cancelliera stretta tra crisi euro e volontà di raggiungere un terzo mandato nel 2013. La questione dei rincari divide la coalizione di governo a Berlino. I liberali vogliono la diminuzione delle sovvenzioni pubbliche e una profonda riforma della legislazione delle energie rinnovabili. L’opposizione accusa il governo di scaricare sui consumatori le conseguenze dell’abbandono del nucleare. Berlino ha infatti esentato l’industria pesante particolarmente energivora dal pagamento delle tariffe per l’utilizzo delle reti di trasporto.Consumatori indecisiLe aziende si sfilano dalla polemica. La direzione di Bdew, Unione delle aziende produttrici di energia elettrica, sottolinea l’impossibilità di ricorrere alla parte regolamentata dei prezzi dell’energia per far fronte ai nuovi costi e la costrizione di addossarli ai propri clienti.E.ON azienda leader del settore, non è stata in grado di dire quando e in che proporzione i costi si scaricheranno sui clienti. Rwe, numero due per i servizi alla collettività, ha assicurato i propri 1,5 milioni di consumatori che le tariffe resteranno invariate fino a metà 2013. I rappresentanti di siderurgia e chimica tedesche, lanciando un appello per la revisione della legislazione in materia, hanno messo in guardia sulle conseguenze degli aumenti sui rispettivi settori. I consumatori sono divisi. Pur essendo favorevoli all’uscita dal nucleare e alla costruzione dei parchi eolici marini, respingono l’idea delle nuove linee di trasmissione dell’energia. Eppure senza il trasporto della potenza elettrica verde dalle coste settentrionali al sud industrializzato il piano di riqualificazione energetica del maggior paese industriale d’Europa non avrebbe senso.

×

Iscriviti alla newsletter