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D’Alema sfida Renzi ma affonda Bersani

Può piacere o meno ma non si può negare che Massimo D´Alema sia una delle menti più raffinate della politica italiana. Non è un caso che sia stato ministro degli esteri e soprattutto l´unico presidente del Consiglio ex-Pci. Ebbene, ieri dalla Gruber ad Ottoemezzo l´attuale presidente del Copasir ha fatto un annuncio giudicato una unanimemente sorprendente. Se vince Bersani non si candiderà ma se vince Renzi darà battaglia.
 
L´interpretazione corrente su giornali e blog è stata quella di un passo indietro. Noi timidamente dissentiamo da questa lettura, forse superficiale. L´impressione è che sotto i baffi fieri, D´Alema abbia voluto far passare il meta messaggio per cui anzitutto ritiene la vittoria del sindaco di Firenze una possibilità e probabilmente anche un auspicio avendo l´uomo un carattere combattivo. Non solo. Sia pure per replicare alle sue critiche, il nome tutelare degli ex Ds ha riconosciuto la storia di Renzi come pienamente dentro il Pd, di fatto smentendo le accuse iniziali di essere cavallo di Troia di Berlusconi.
 
Insomma, se Bersani, che tanto ha fatto lo spiritoso dopo la rinuncia del seggio da parte di Veltroni, dovesse perdere non sarebbe una tragedia. D´altra, se Renzi vincesse (politicamente ha già trionfato), cosa di meglio se non un patto con il grande vecchio del partito? Fantapolitica, forse. Vedremo. Ma in ogni caso non vorremmo essere nei panni del segretario Pd.
 

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