Skip to main content

Dalla Sicilia arriverà un pizzino di nome Grillo?

L’ombra del ’92 si allunga sempre più minacciosamente su questa stagione della politica. La crisi finanziaria, gli scandali giudiziari e lo smottamento dei partiti “tradizionali” sono di sicuro tre elementi di forte analogia. Vent’anni fa però ci furono avvenimenti tragici che per fortuna appaiono non ripetibili.
 
Ci riferiamo alle stragi di mafia e ai “messaggi” destabilizzanti che Cosa Nostra volle mandare proprio a quella politica che vedeva incapace di garantire una qualche forma di interlocuzione. La situazione oggi è molto diversa ma non è affatto da escludere che dalla Trinacria possano arrivare nuovi e più sofisticati messaggi.
 
Se certi ambienti tipici del clientelismo isolano – non necessariamente la mafia – avessero compreso che Pdl, Pd e Udc sono partiti in liquefazione e volessero scommettere sulla confusione istituzionale, non c’è dubbio che punterebbero sulla lista di Beppe Grillo. Non perché lui possa essere in alcun modo complice di opacità di qualunque genere. Sarebbe semplicemente impensabile. Potrebbe invece essere inconsapevole beneficiario di una voglia di cambiamento che non riguarderebbe solo i giovani navigatori del web ma anche i più anziani navigati della politica siciliana.
 
Insomma, lunedì – a seggi chiusi – i partiti potrebbero trovarsi di fronte ad una esplosiva notizia: il boom elettorale del Movimento 5 Stelle, ben oltre le previsioni. Per Pd e Pdl sarebbe un’altra violenta scossa di terremoto.
Un pizzino inequivocabile.
 
×

Iscriviti alla newsletter