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Draghi supera l’esame di tedesco

L´audizione del presidente della Bce davanti al Parlamento tedesco ha prodotti gli effetti sperati, scrive le Figaro. Mario Draghi fa centro ed esce dalla fossa dei leoni del Bundestag dopo aver spiegato ai deputati tedeschi che il programma con cui la Bce intende uscire dalla crisi non comporta un finanziamento mascherato dei deficit governativi e crescita dell´inflazione.Il Financial Times scrive che il “prussiano del sud Europa” è stato in grado di difendere il proprio operato alla testa dell´istituto continentale. Anche la Neue Zurcher Zeitung mette in evidenza la visita dell´italiano alla Camera bassa di Berlino. Pur non tenendo un discorso davanti all´organo legislativo tedesco, come si era detto alla vigilia, Draghi ha potuto rivolgersi direttamente ai componenti di alcune Commissioni economiche del Bundestag. La Frankfurter Allgemeine Zeitung ritiene che il botta e risposta tra Mario Draghi e i parlamentari tedeschi sia stato tutt´altro che spenta routine. Alla fine sono tutti contenti ma non altrettanto convinti, sottolinea il quotidiano renano. Più ottimista, el Pais parla di appoggio tedesco all´acquisto dei titoli spagnoli  ribadendo le affermazioni di Draghi che non si passerà mai al finanziamento dei debiti statali. A questo proposito Draghi ha fatto l´esempio della Grecia. I conti del paese ellenico anche saranno passati al setaccio dalla troika anche in futuro ha sottolineato Draghi secondo le Monde.Il quotidiano di Madrid torna sull´ultimo vertice europeo per mettere in evidenza il livello desolante dell´intesa franco-tedesca.Secondo la testata, Merkel e Hollande sono arrivati al vertice senza una proposta comune sul tema dell´unione bancaria continentale. Non siamo però alla rottura dell´asse Parigi-Berlino scrive el Pais.Lo stato dei rapporti tra gli ex nemici continentali è il tema di una lunga intervista dell´ex ministro degli esteri transalpino alla Frankfurter Allgemeine Zeitung. Hubert Védrine chiede alla Germania di esercitare l´influenza che le compete anche in settori che non siano semplicemente economici, innanzitutto la sicurezza globale.Il trattato di Versailles è cosa del passato afferma Védrine. L´autocoscienza tedesca deve uscire dallo schema di una Germania potenza pacifista mentre Parigi deve prendere atto di quello che significa la riunificazione della potenza centrale europea. Le dissonanze franco-tedesche non permettono all´Europa di avere una politica energetica comune afferma l´ex responsabile della diplomazia francese che ritiene possibile superare questo gap nel settore delle energie rinnovabili e in quello dell´efficienza energetica continentale.
 
L´Onu spera nella festa musulmana dell´Aid per poter riprendere in mano il dossier siriano scrivono Figaro, Guardian e la BBC. Secondo le tre testate il Palazzo di vetro sta sfruttando la manifestazione religiosa che culminerà domani con il pellegrinaggio alla Mecca per predisporre piani di operazione e affermare la tregua nel paese devastato dalla guerra civile. L´inviato speciale del Consiglio di sicurezza a Damasco, Lakhdar Brahimi, ha sottolineato che il progetto avrebbe l´accordo del presidente siriano Assad. Anche la Neue Zurcher Zeitung parla di speranze per il cessate il fuoco per il pese mediorientale. La testata svizzera mette in guardia da ogni facile ottimismo. Simile l´approccio del New York Times che registra la notizia e le affermazioni dell´inviato di pace Onu, ma sottolineando pure i dubbi sul realismo dell´operazione. Pessimista, il Washington Post vede invece la guerra siriana espandersi e toccare il Libano.
 
Le Figaro si occupa della nomina di sei cardinali non europei fatta da Benedetto XVI. Per la prima volta la nomina di porporati non vede la presenza italiana, afferma il giornale francese che sottolinea la volontà vaticana di dare maggior peso al carattere internazionale della chiesa cattolica. Il verdetto dell´Aquila fa ancora discutere la stampa internazionale. Nzz sottolinea come la sentenza abbia sorpreso il mondo e spinto alla reazione la comunità scientifica. Il quotidiano di Zurigo dedica un commento alla vicenda dove si afferma quanto la società dell´informazione stia trasformando le responsabilità di chi a vario titolo si occupa di sicurezza e rischi della collettività.  Anche le Figaro ritorna sul giudizio per occuparsi delle reazioni venute dall´Italia dove, afferma il quotidiano francese, i sei anni di galera per omicidio colposo inflitti ai ricercatori hanno sollevato indignazioni. La vittoria del verde Fritz Kuhn alle elezioni municipali di Stoccarda ha lasciato tracce sulla Cdu tedesca. Lo scorso anno il partito aveva perso la guida del Land, battuta ancora dagli ecologisti. La Nzz cerca di capire se il maggior partito democristiano della Germania non stia perdendo terreno nelle grandi città a favore di formazioni in grado di capire meglio le esigenze del ceto medio urbano. Per la testata francese la Tribune il dilemma è semplice: Angela Merkel è popolare tra gli elettori tedeschi, la Cdu no. La questione non è cosi semplice per l´ex sindaco della capitale del Baden-Württemberg. In una intervista alla Süddeutsche Zeitung, Petra Roth afferma che il partito fa bene a preoccuparsi. L´ex primo cittadino spiega le ragioni per cui nella Cdu la cancelliera continua a restare incontrastata  e i motivi che spingono i verdi nelle grandi città a fare meglio del proprio partito.Gli Stati Uniti discutono del ruolo da dare alla lotta al terrorismo tra le priorità del paese. Se il New York Times parla di fine dell´assegno in bianco dato dalla popolazione agli zar della sicurezza di Washington da parte della popolazione, il Washington Post analizza le nuove modalità con cui questo minaccerà la vita quotidiana della superpotenza Usa. Rom e sinti, due delle etnie della popolazione romanì, hanno ora il proprio mausoleo in ricordo delle persecuzioni subite durante la dittatura nazionalsocialista. Lo scrive la Frankfurter Allgemeine Zeitung che mette in evidenza il cammino accidentato che ha portato al monumento inaugurato ieri a Berlino.Le difficoltà del governo francese vengono analizzate da Liberation. Il giornale francese ritiene l´esecutivo di Parigi malato di dilettantismo una pecca che non è più possibile perdonare alla sinistra che vuole gestire un grande paese moderno e le sue complessità.   

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