Italia e Stati Uniti sono entrambe sotto ricatto, quello delle amministrazioni locali con conti dissestati e che dimostrano come tutto il mondo è paese, o meglio, paese fallito.
Molti enti locali negli Stati Uniti hanno infatti problemi di deficit e faticano a ripagare i debiti accumulati nel corso degli anni. Alla fine, si legge su Governing, qualcuno di essi è fallito.
A giugno Stockton, in California, è diventata la più grande città negli Usa ad avanzare una richiesta di fallimento. San Bernardino, in California, è stata l’ultima città ad approvare un fallimento dopo che i membri dell’amministrazione comunale hanno scoperto l’esistenza di soli 150mila dollari in cassa.
Central Falls, R.I., e Jefferson County in Alabama, hanno entrambe dichiarato la bancarotta nel 2011. Anche Harrisburg, Pa., e Boise County, nell’Idaho, hanno richiesto di avviare le procedure fallimentari, che sono state però rifiutate.
In Michigan, sette città e scuole sono state commissariate, e altre tre sono sotto accordi di consenso. Il governatore Rick Snyder ha recentemente dichiarato un’emergenza finanziaria per la città di Allen Park.
In totale, I casi di fallimento municipale sono 28, e quelli che riguardano le città sono 7.
Ma basta guardare fuori dalla finestra per ritrovare la piaga dei dissesti finanziari tra le amministrazioni pubbliche. Sprechi e mala gestione in Italia stanno facendo dubitare delle capacità degli amministratori locali di gestire denaro. Addio federalismo fiscale, dunque?
La gestione dei fondi più vicina ai cittadini, ma più lontana dai controlli, ha creato cortocircuiti che vengono alla luce di giorno in giorno. E per porre rimedio a questa situazione sta per arriva il fondo anti-dissesti. Lo ha anticipato ieri Il Sole 24 Ore, spiegando che il meccanismo sosterrà i Comuni in difficoltà finanziarie. Il fondo dovrebbe rappresentare uno dei punti di forza del decreto enti locali in arrivo nel prossimo consiglio dei ministri.
Il provvedimento è stato pensato per evitare l’esplodere di una situazione disastrosa per molti enti locali e consentirà, si legge sul Sole 24 Ore, iniezioni di liquidità a carico di un fondo rotativo.
L’obiettivo del fondo è il piano di rientro, che sarà quinquennale, e, sulla base dei meccanismi previsti dal fondo anti-spread e dalla Bce, per poter disporre dei finanziamenti sarà indispensabile assoggettarsi a una serie di vincoli e dunque a dei controlli semestrali da parte della Corte dei Conti.