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Grillo in Sicilia? Non vincerà.Ma il suo è già un successo

I numeri, impone la legge, a meno di due settimane dal voto del 28 ottobre non si possono dare. Eppure dalla Sicilia arrivano sondaggi, anche se di dubbia attendibilità scientifica (della sconosciuta agenzia Tonkav…), che ipotizzano una clamorosa vittoria del Movimento Cinque Stelle e del suo candidato alla Regione, Giancarlo Cancellieri.
Ma è davvero così? Formiche.net l’ha chiesto ad Alessandra Ghisleri, direttrice di EuroMedia Research, che smonta i presunti trionfalismi grillini: “Cancellieri si può avvicinare alle due cifre e sarebbe già un importante successo in Sicilia. Vista la legge vigente, infatti, il vincitore dovrà scendere a patti con le altre liste e quindi anche con il M5S”.
 
Con il suo sbarco a nuoto a Messina, e il suo tour in pompa magna tra città e paesi all’ombra dell’Etna, il comico genovese sta entusiasmando la popolazione ma le dinamiche elettorali in questa regione seguono logiche a sé: “In Sicilia il voto è uno a uno – spiega la sondaggista – ogni candidato sa dove cercare le proprie crocette nelle urne con una campagna porta a porta mentre Grillo scende in piazza, il suo è un fenomeno di massa. Bisognerà valutare anche se i voti di scambio, tradizionale realtà del luogo, esisteranno ancora in un momento di crisi come questo dove i posti di lavoro scarseggiano”.
 
L’elettorato potenziale di Grillo è trasversale agli schieramenti: “Sicuramente prenderà una buona parte dei voti di sinistra ma anche gli elettori più liberi e giovani del centro destra potranno votarlo”.
Cioè i volti dei delusi che anche a livello nazionale continuano a crescere: gli ultimi scandali hanno fatto crollare il Pdl di parecchi punti (nelle rilevazioni della scorsa settimana di Euromedia Research il partito di Berlusconi si attestava tra il 16 e il 18%) e, com’è naturale, dall’altro lato, hanno fatto volare i grillini fustigatori della Casta (tra il 14 e il 16%, secondo l’istituto diretto da Ghisleri, oltre il 20 per Swg). Ma la sondaggista avverte: “Attenzione! Il dato regionale e quello nazionale a livello statistico sono fenomeni diversi e non paragonabili. Un partito che vince in una Regione potrebbe prendere il 2% a livello italiano, per capirsi. I numeri possono però essere analizzati a livello politico. E ci dicono quanto sia grande il desiderio di cambiamento nel Paese”.


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