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I progetti smart (ma non troppo…) di Nec ed Enel

Decisione “Smart” quella di Enel e Nec che ieri hanno annunciato una nuova partnership strategica nel campo delle Smart Grid, ossia le reti elettriche intelligenti. Si tratta di quelle infrastrutture che nel prossimo futuro determineranno i nuovi confini dello sviluppo economico globale. L’accordo è stato reso pubblico durante l’annuale appuntamento dell’Italy Japan Business Group che riunisce, alternativamente in Italia e in Giappone, le più importanti aziende tecnologiche.
 
Il nuovo accordo ha come obiettivo le opportunità di business nel campo delle “smart energy”, una delle aree più promettenti per lo sviluppo dell´industria dell´energia che, secondo numerosi studi, attrarranno investimenti tra gli 80 e i 120 miliardi di euro nella sola Unione europa entro i prossimi 10 anni.
 
La partnership rafforza una collaborazione tecnica già rodata nel campo degli accumuli di energia. Recentemente Nec si è infatti aggiudicata la fornitura di uno dei più grandi sistemi di accumulo (energy storage system) agli ioni di litio in Europa proprio con Enel. Con il nuovo accordo, la partnership diventa oltre che tecnica anche commerciale in tre settori cruciali delle tecnologie energetiche: contatori intelligenti e Advanced Metering Infrastructure (Ami); Sistemi di stoccaggio di energia (Ess); sviluppo delle Smart City.
 
Quello che non sfugge agli analisti è la dimensione e la prospettiva di questa alleanza. L’antica vocazione globale dei player dell’energia – derivante dal monopolio naturale e dalla qualità politica delle scelte – si è evoluta in una dimensione sempre più tecnologicamente integrata delle soluzioni che si devono proporre al mercato. Le alleanze sono quindi necessarie.
 
Da una parte, Enel, la più grande utility europea che negli ultimi anni ha saputo adattarsi e si è trasformata da sonnolento monopolista pubblico in un first-mover delle smart nergy (Enel è leader mondiale nei contatori intelligenti); dall’altra Nec, il colosso giapponese delle reti e dell’information technology che si sta riposizionando nel settore dell’energia verde, grazie alla sua expertise nelle batterie e nel cloud computing.
 
Il futuro per le due società prevede una comune strategia di commercializzazione delle soluzioni per le smart energies a livello globale a partire dell’apertura delle porte nei rispettivi mercati domestici. E’ un buon punto di partenza, utile per rafforzare una delle ultime eccellenze del Made in Italy, ossia l’energia. Perderla non sarebbe una smart idea.


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